Sanitopoli, niente carcere per Aracu Il giudice respinge la richiesta dei Pm

Il deputato del Pdl è accusato di concussione: avrebbe chiesto e ottenuto 500 mila euro dall'imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, ha respinto la richiesta di arresto del deputato del Pdl Sabatino Aracu presentata dai pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, titolari dell'inchiesta sulle tangenti nella sanità abruzzese. Il parlamentare è accusato di concussione per avere chiesto e ottenuto 500 mila euro dall'imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini.

La richiesta di arresto era stata depositata il 3 agosto scorso. Il gip ha riflettuto a lungo prima di negare la misura. Ma secondo il giudice, non sussistono esigenze cautelari tali da giustificare un provvedimento restrittivo della libertà.

Aracu è stato tirato in ballo da Angelini, ma anche dall'ex moglie Maria Maurizio, che ha inviato un memoriale ai magistrati pescaresi con accuse pesanti all'ex coniuge. L'inchiesta sullo scandalo della sanità che a luglio 2008 decapitò la giunta regionale di centrosinistra è alle battute finali. L'avviso di conclusione delle indagini sarà firmato entro pochi giorni.