Santariga al telefono«Da 6 mesi non ricevo il dovuto per la benzina»

«Un’ultimissima cosa...sono sei mesi che non ho più il dovuto per quanto riguarda i buoni». Ecco l’intercettazione che incastra il provveditore aggiunto alle Opere pubbliche Giancarlo Santariga, da ieri ai domiciliari per concussione

L'AQUILA. «Un'ultimissima cosa...io non te lo ricordo più...sono sei mesi che non ho più il dovuto per quanto riguarda i buoni...so' sei mesi che metto la benzina». Ecco l'intercettazione che incastra il provveditore aggiunto alle Opere pubbliche per l'Abruzzo Giancarlo Santariga. Frasi ritenute talmente esplicite per la consumazione del reato di concussione che il magistrato Marco Billi ha ritenuto di riportarle in forma integrale a pagina 8 dell'ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari a carico del dirigente dipendente dal ministero delle Infrastrutture. Ecco il dialogo tra Santariga e l'imprenditore Bertoni.

Santariga:
«...un'ultimissima cosa...io non te la ricordo più...».
Bertoni: «..ehmmm...».
Santariga: «...io sono sei mesi che non ho più...il dovuto...per quanto riguarda i buoni e...».
Bertoni: «...e quella è un'altra situazione abbastanza...delicata».
Santariga: «Perché è delicata?.
Bertoni: «...ehm...perché...purtroppo...appunto, in un'azienda così io non...cioè...il liquidatore non può distrarre...denaro...però è chiaro che...i...quello che facevamo prima è sulle...».
Santariga: «...coperture e detrazioni dall'avere dell'impresa ovviamente no? Mica...più o meno...3500 o più euro al mese per sei mesi...quello che è...fa tot...».
Bertoni: «...c'ha, c'ha un problema».
Santariga: «...tanto solo un danno mio...tu lo capisci...perché io poi quello...non è che lo posso avere da chiunque...da qualcun altro. Cioè io posso solo fare un danno a voi, ma io il danno lo ricevo io. So' sei mesi che metto la benzina io pe' veni' all'Aquila e vado a Roma anche due volte a settimana...con la benzina mia...capito? vabbè, questo tanto per capire...».
Bertoni: «No...però...purtroppo...».
Santariga: «...eh...lo so...per voi è tutto un "purtroppo" e le colpe...».
Bertoni: «No...no...nel senso che...».
Santariga: «...vabbene, ci siamo capiti...ci siamo capiti...».
Bertoni: «...sì...buone cose...».
Santariga: «...eh...altrettanto...speriamo».
Bertoni: «Eh».

«LA MACCHINA È MIA».
Le indagini successive, non soltanto intercettazioni ma anche testimonianze, portano i finanzieri a ritenere che l'autovettura messa a disposizione dall'imprenditore per paura che potessero esserci conseguenze negative sui lavori da effettuare nel cantiere del comando di Pescara della Finanza sia stata da sempre, dai primi momenti successivi alla consegna, nella disponibilità piena e assoluta di Santariga. E non del cantiere e di chi avrebbe dovuto recarvisi. Ma questo non per ragioni d'ufficio, altrimenti sarebbe scattata l'accusa di peculato. Scrive il gip: «Il possesso delle vetture, e a maggior ragione il rifornimento di carburante, non è in alcun modo collegato a ragioni dell'ufficio o servizio svolto dal pubblico ufficiale. Al contrario, le modalità della richiesta appaiono tipiche della ravvisata concussione».

CHI È SANTARIGA.
Nato a Tagliacozzo il 28 settembre 1947, residente a Marino (Roma), il super-ingegnere meccanico ha la qualifica di dirigente di seconda fascia del ministero delle Infrastrutture. Il suo incarico attuale (stipendio annuo lordo 74mila euro, fonte sito Internet del ministero) è quello di responsabile del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna per la sede coordinata dell'Aquila. Passano dalle sue mani gli appalti per la ricostruzione degli edifici pubblici dell'Aquila compresi quelli all'interno di aggregati misti (in parte di proprietà privata). Nel suo ricchissimo curriculum spiccano anche, oltre ai numerosi incarichi professionali, un'esperienza da amministratore (per il partito socialista) al Comune di Tagliacozzo oltre all'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA