Sciopero del commercio, si replica domani
Sindacati contro le aperture nei festivi: 1 su 3 ha protestato il 25 aprile, le sigle in corteo verso Perugia
PESCARA. Confermato lo sciopero dei commercianti per domani, festa dei lavoratori. Su iniziativa delle sigle sindacali Cgil Cisl e Uil, i negozianti della grande distribuzione terranno le saracinesche abbassate il Primo maggio. Così, quello che può sembrare un controsenso, è invece una protesta che la categoria giudica doverosa per contrastare la liberalizzazione delle aperture in vigore da un’anno. La festa non si vende, si vive, è lo slogan dell’iniziativa, che ha l’obiettivo di preservare il giorno di festa per i dipendenti dei negozi, quando normalmente molti centri commerciali lavorano.
Lo stesso sciopero è stato indetto lo scorso 25 aprile, e fonti sindacali riferiscono che la partecipazione dei lavoratori si è attestata attorno al 30 per cento. «Un risultato soddisfacente», dice il segretario regionale Uiltucs Uil Mario Miccoli, «se consideriamo che l’iniziativa è nata in poco tempo e sta vedendo ora la sua sperimentazione. Le tre sigle, comunque, parteciperanno il Primo maggio alla manifestazione prevista a Perugia proprio per continuare ad affrontare questo tema».
Per i sindacati la domenica e le festività lavorative non aiuterebbero il commercio ad uscire dalla crisi, ed in più avrebbero effetti negativi sulla qualità della vita dei lavoratori interessati. (pa.to.)