CORONAVIRUS / ABRUZZO
Scuole, c'è chi le chiude e chi invece le riapre
Atessa decide di riavviare la didattica in presenza malgrado la provincia di Chieti sia tutta in zona rossa. A Francavilla restano aperte. Manoppello, Atri e Bolognano danno lo stop fino al 28 e fino al 22. L'università dell'Aquila fa ripartire alcune attività del secondo semestre su prenotazione. A Teramo riapre la Jacobs
PESCARA. L'Abruzzo covid bicolore va in ordine sparso sulle scuole. La maggior parte dei comuni tende a chiuderle _ come hanno già comunicato Pescara e Chieti _ o a tenerle chiuse, ma c'è anche chi preferisce riaprire con le lezioni in presenza. E questo a prescindere dal colore della zona in cui si trova (ricordiamo che la Regione è in zona arancione ma le province di Pescara e di Chieti sono tutte in zona rossa su ordinanza della Regione fino al 27 febbraio compreso).
E' il caso di Atessa _ uno dei comuni per i quali la Regione aveva varato le mini zone rosse prima che la Regione estendesse i divieti covid all'intera provincia di Chieti _ dove è stato deciso di riaprire le scuole malgrado, appunto, le restrizioni e sulla base della regola secondo cui nella zona rossa l'attività in presenza vada garantita fino alla prima media, a meno che non vi siano situazioni locali particolari. Ebbene, dopo 14 giorni di chiusura a causa dell'aumento dei positivi al Covid-19, tornano in classe in presenza i bambini delle scuole dell'infanzia, delle elementari e di prima media. La riapertura è stata disposta dalla dirigente dell'istituto omnicomprensivo Ciampoli-Spaventa, Liberata Colanzi. Intanto il sindaco, Giulio Borrelli, in accordo con la Asl Lanciano Vasto Chieti, ha predisposto - in occasione del ritorno a scuola - lo screening per i circa 600 fra alunni, insegnanti e personale non docente e ricorda come già circa 3.500 cittadini abbiano partecipato allo screening di massa della scorsa settimana e siano stati nel frattempo sanificati tutti gli edifici scolastici.
Chi ha deciso di far ripartire la didattica in presenza, secondo una serie di regole, è anche l'Università degli Studi dell'Aquila, città dove sono valide le restrizioni della zona arancione dell'Abruzzo dopo aver ritenuto che l'attuale situazione epidemiologica non consenta la ripresa delle attività formative del secondo semestre nelle modalità ordinarie. "Gli studenti", si legge in una nota dell'ateneo, "saranno comunque messi nelle condizioni di proseguire e concludere il percorso formativo, svolgere le sedute di laurea e sostenere gli esami previsti nell'osservanza di rigorose misure di sicurezza". Le attività del secondo semestre _ Univaq ha diffuso un elenco preciso _ si svolgeranno secondo regole valide dal 6 marzo 2021 e sino a nuove disposizioni. Tutte le attività si conformeranno alle norme di sicurezza e prevenzione con particolare riguardo alla capienza massima delle aule, fissata nel limite del 50%. Per partecipare alle lezioni in presenza e accedere agli spazi dell'università e per le tutte le attività consentite sarà necessario prenotarsi mediante App UnivAq.
A Francavilla (zona rossa essendo nella provincia di Chieti) le scuole non hanno chiuso e pare che non chiuderanno. Il sindaco Antonio Luciani lo ha ribadito su Fb: «Con i dati in mio possesso le scuole cittadine restano aperte, ma questa non è una decisione irremovibile».
Sul fronte delle scuole chiuse e didattica a distanza tengono duro i comuni del Pescarese. Dopo Pescara, Montesilvano, Spoltore e Città Sant'Angelo, anche il Comune di Manoppello chiude le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado fino al 28 febbraio. Anche in questo caso il provvedimento si è reso necessario, in via precauzionale e cautelativa, dopo che nel corso dello screening in paese sono emersi diversi casi di positività riconducibili al contesto scolastico. Le attività didattiche proseguiranno a distanza.
Stessa cosa ha deciso il sindaco di Bolognano, Guido Di Bartolomeo, con un'ordinanza con la quale dispone la proroga della chiusura delle scuole _ infanzia, primaria e secondaria di primo grado in via Provinciale _ da domani 17 febbraio fino al 22. Senza escludere una proroga in caso di ulteriore accertata necessità. E il 22 febbraio scadrebbe anche la data di chisura delle scuole indicata dal Comune di San Giovanni Teatino.
Passanmdo al Teramano, il Comune di Atri, a causa della circolazione della variante inglese, chiude per quasi due settimane le scuole medie ed elementari di Atri capoluogo, comprese le classi ubicate presso il plesso Ravasco, e le medie di Casoli. La sospensione dell’attività didattica in presenza durerà fino al 28 febbraio. Intyanto a Teramo questa mattina riprendono regolarmente le lezioni alla primaria De Jacobis di Teramo, rimasta chiusa per due giorni dopo che il tracciamento relativo a un caso di variante aveva lasciato a casa diversi insegnanti e personale Ata.
copyright il Centro