Sequestrate le minicar troppo veloci

Nereto e Sant’Omero, blitz dei vigili urbani: erano truccate

VAL VIBRATA. Ganasce a due minicar truccate a Nereto e Sant’Omero. Le macchinette rischiano ora la confisca dopo il sequestro fatto scattare dalla polizia municipale che, nel corso di un’attenta attività di vigilanza, ha accertato la modifica al motore che le spinge oltre i 45 chilometri orari. Alla guida dei quadricicli leggeri c’erano due minorenni. I comandi di polizia municipale di Nereto e Sant’Omero, entrambi guidati dal tenente Vito Rocco Pace, hanno avviato nei due centri controlli su ciclomotori e quadricicli che non superano i cinquanta di cilindrata. Ai posti di controllo sono incappate due minicar.

IN OFFICINA. I due miniveicoli, infatti, sono state condotte ai box in un centro autorizzato di Mosciano. Sui rulli dell’officina abilitata per questo genere di veicolo, la velocità è risultata superiore ai 45 chilometri orari. Al tecnico è bastato accelerare per stabilire il superamento del limite della velocità, in violazione a quanto previsto dall’articolo 52 del codice della strada. In un caso, gli agenti di polizia locale hanno sorpreso il conducente minorenne che trasportava anche un passeggero: nei confronti del suo quadriciclo è scattato il fermo amministrativo di 60 giorni, oltre al sequestro ed alla possibile confisca.

LE SANZIONI. I provvedimenti previsti dal codice della strada per questo genere di violazione sono duri: non è ammessa la sanzione amministrativa come, ad esempio, accade nel caso non si indossino le cinture di sicurezza, (che paradossalmente non sono obbligatorie sulle microcar). Sarà disposta, infatti, solo dal prefetto con una apposita ordinanza-ingiunzione, mentre è prevista subito la confisca, sempre su disposizione del prefetto. Quando le modifiche apportate ai ciclomotori non sono più corrispondenti alle caratteristiche previste nella normativa (che limita a 45 chilometri orari la velocità) di fatto diventano motocicli, per la guida dei quali occorre la patente di guida categoria A. Nella capitale la polemica sulle microcar era stata innescata dopo l’investimento di un bimbo di 5 anni e laòla morte di una ragazzina di 15.

IL PREFETTO. Intanto, proprio sul fronte sicurezza, il prefetto di Teramo Eugenio Soldà, in occasione dell’ultimo tavolo tecnico che si è svolto con gli amministratori, ha sollecitato i sindaci ad investire i proventi delle contravvenzioni, così come stabilisce l’articolo 208 del codice, in interventi mirati alla sicurezza stradale.

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