Sevel in sciopero, è lite sulle adesioni

La Fiom: "Fermi 7 lavoratori su 10". La Fiat: "No, il 30%". Confindustria: "Solo il 20%"

ATESSA. Lo scontro fra le tute blu non è solo sul merito della disdetta del contratto di categoria, ma anche sulle cifre dello sciopero. E’ guerra di dati, infatti, sull’adesione allo sciopero proclamato ieri alla Sevel da Fiom-Cgil, Failms-Cisal e Cobas, innanzitutto contro la scelta di Federmeccanica di dichiarare decaduto il contratto nazionale dei metalmeccanici. Ma pure contro il lavoro straordinario del sabato nell’azienda della Fiat - 6.200 occupati - dove si producono il furgone Ducato e i suoi omologhi a marchio Peugeot e Citroen, il no al pagamento del premio di produzione e la mancata riassunzione dei 1.500 precari.

Per gli organizzatori l’astensione dal lavoro ha toccato il 70%. Il fronte opposto, rappresentato da Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl, Confindustria e la stessa Fiat, risponde con la stessa cifra, ma a ruoli invertiti, perché a loro avviso ha lavorato il 70% degli operai. «L’astensione è del 30%», è la dichiarazione arrivata taglia corto il Lingotto da Torino tramite Franco Sodano, responsabile delle relazioni esterne. E la Fiat ci tiene a sottolineare che «questi sabato straordinari fanno parte del contratto di categoria». Come a dire, in modo sottinteso, di quello stesso contratto la cui disdetta viene contestata.

«Lo sciopero è riuscito e i lavoratori ne hanno ben compreso le ragioni», ha affermato invece Marco Di Rocco, segretario provinciale della Fiom-Cgil. «Ma da domani siamo disponibili al confronto con la Sevel per evitare altri scioperi e trovare un’intesa su premi e precari», aggiunge. Duro, invece, il commento contro lo sciopero da parte della Confindustria di Chieti che, a sorpresa, ha annunciato di voler richiedere i danni. «E’ un atteggiamento irresponsabile da parte della Fiom in un momento di crisi», ha dichiarato Paolo Primavera, presidente degli industriali. «Il fatto che la Sevel chieda quattro straordinari è per andare incontro alla ripresa che c’è anche se debole. Un fatto positivo perché non accadeva dalla primavera 2008», ha aggiunto, dichiarandosi soddisfatto perché «lo sciopero ha avuto un’adesione del 20%».

Per il segretario nazionale della Fim-Cisl, Bruno Vitali, «scioperare contro lo straordinario previsto dal contratto rischia di fare lo stesso gioco della Fiat che spinge per uscire dal sistema confindustriale e imporre proprie regole. I lavoratori lo hanno capito e non aderendo allo sciopero hanno dato un voto contro la strategia conflittuale della Fiom», ha proseguito. «Lo scontro Fiom-Fiat rischia di arrecare danni irreparabili ai lavoratori della Sevel», ha sostenuto Nicola Manzi, segretario della Uilm di Chieti.

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