Sevel, sciopero durante la partita
Atessa, scontro tra Fiat e Fiom. L’azienda: protesta strumentale. Il sindacato: se fosse stato così ci saremmo fermati 2 ore
ATESSA. È di nuovo guerra dichiarata tra la Fiat e i metalmeccanici della Fiom, il sindacato diretto da Maurizio Landini. Questa volta a sentenziare la frattura non sono i carichi di lavoro sulle linee di montaggio o la rappresentanza sindacale in fabbrica negata alle tute blu della Cgil, ma la partita dell'Italia contro la Germania valevole per l'accesso alla finale degli Europei di calcio.
La Fiom provinciale ha proclamato mercoledì scorso, all'indomani dell'approvazione della riforma del mercato del lavoro, 4 ore di sciopero in Sevel, la fabbrica del furgone Ducato Fiat, ma la protesta è coincisa proprio con la partita di ieri sera. Lo sciopero è stato spalmato per tutte e 4 le ore del secondo turno di lavoro, dalle 18,15 alle 22,15.
La risposta quantomeno “piccata” della Fiat non si è fatta attendere. La casa torinese ieri pomeriggio ha diramato un duro comunicato stampa nei confronti del sindacato. «La Fiom ha proclamato per oggi (ieri ndc) alla Sevel di Val di Sangro uno sciopero di quattro ore in coincidenza con lo svolgimento della semifinale del campionato europeo di calcio tra Italia e Germania», si legge nella nota da Torino, «l'iniziativa viene ufficialmente presentata come un'azione di protesta contro la politica del governo e la riforma del mercato del lavoro. Ma la scelta dell'orario e la programmazione solo sul secondo turno non lasciano dubbi. Si ripropone un film già visto in passato, quando guardare la partita di calcio era più importante che andare a lavorare».
Ma il segretario provinciale della Fiom, Marco Di Rocco, scansa con forza ogni allusione: «Proprio per non lasciare spazio a strumentalizzazioni abbiamo chiesto uno sciopero di 4 ore invece che di due», precisa, «sapevamo di poter rischiare di essere fraintesi, ecco perchè abbiamo chiesto dal mercoledì 4 ore sul secondo turno».
Ma la Fiat non molla la presa. «Vale la pena di ricordare» ,fa notare il documento , « che appena il 26 giugno, la Fiom aveva già indetto uno sciopero con le stesse motivazioni e che l'adesione era stata inferiore al tre per cento sulla media dei tre turni. Riteniamo doveroso prendere posizione contro questo uso assolutamente improprio e strumentale del diritto di sciopero». «Ci preoccupa», prosegue la nota, «questa condotta estremamente disinvolta della Fiom che, in un momento di grave difficoltà economica, mette la partita di calcio davanti alle esigenze produttive».
«La Fiat vuole ridicolizzare la nostra protesta», critica ancora Di Rocco. «invece di inviare comunicati stampa strumentali perchè non ci dice quanti furgoni dovrà produrre la Sevel a luglio e da settembre a dicembre? Quale lavoratore sarebbe inoltre disposto a rimettere 60 euro del proprio salario per assistere ad un'ora di partita?». «Chi voleva seguire l'Italia poteva chiedere dei permessi», prosegue il segretario Fiom, «visto che sono state concesse ore e ore dalla direzione su richiesta dei lavoratori». L'azienda ha infatti alzato i limiti dei permessi retribuiti restando tuttavia sempre sotto il livello minimo di produzione sotto il quale lo stabilimento non può scendere. A sostegno della Fiat interviene anche il presidente provinciale di Confindustria Paolo Primavera: «Constatiamo con rammarico la perdita di credibilità della Fiom, una caduta di stile che pregiudica il valore stesso dello strumento di sciopero e svilisce il ruolo del sindacato». Contro la Fiom anche la Fismic. Il segretario Roberto DI Maulo critica la scelta degli orari dello sciopero.
Daria De Laurentiis
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