«Silone contro tutti i totalitarismi»
All'Aquila sabato 30 la presentazione di un volume curato da Aldo Forbice
«Lucido e appassionato testimone degli anni più bui della storia italiana, Silone è personaggio di straordinaria attualità, sia per il messaggio universale dei suoi scritti, sia per le accese controversie politiche recentemente scoppiate intorno alla sua figura. Silone fu un testimone lungimirante. Contro tutti i totalitrismi di destra e di sinistra e gli abusi di potere che schiacciano (oggi come allora) i diritti dei più deboli».
Il ritratto dello scrittore marsicano, nato come Secondino Tranquilli, è così riassunto in poche righe nella seconda di copertina del volume «Silone la libertà - Un intellettuale scomodo contro tutti i totalitarismi» a cura di Aldo Forbice (Guerini e associati).
Il volume sarà presentato sabato 30 giugno, alle 17, all'Aquila - palazzetto dei Nobili. Interverranno Massimo Teodori, storico e politologo; Antonio Landolfi, docente universitario; Dario Fertilio, Corriere della Sera; Aldo Forbice, presidente nazionale della Fondazione Ignazio Silone. E' prevista la partecipazione di Ottaviano Del Turco, presidente della giunta regionale d'Abruzzo; Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila; Ferdinando di Orio, rettore dell'università dell'Aquila. Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi il 18 marzo dello scorso anno sul tema «Silone aveva ragione». «Illustri studiosi di diverse università italiane», spiega Forbice nella nota introduttiva del curatore, «hanno analizzato il pensiero di un grande intellettuale europeo, ricostruendo le sue estenuanti battaglie intellettuali e politiche contro il regime fascista e poi contro il comunismo. Tra i suoi principali accusatori Palmiro Togliatti, che mai aveva trovato motivi per accusarlo di essere al servizio dell'Ovra.
Eppure, essendo stato anche ministro della Giustizia, avrebbe potuto avere (data la sua possibilità di accedere anche agli archivi di Stato più riservati) documenti sulla condotta morale del suo odiato nemico. Hanno invece tentato di farlo, in tempi più recenti, due ricercatori (Biocca e Canali, ndr), con libri e articoli, che però la grande maggioranza degli storici, ha condannato anche con severità (...). Un rilievo particolare, dunque, è stato riconosciuto al valore letterario dello scrittore e alle scelte politiche improntate sempre ai valori della democrazia e della libertà. Ci dispiace non aver potuto pubblicare testi dei professori Mauro Canali e Dario Biocca perché, ripetutamente invitati anche al convegno dell'Aquila, a partecipare, anche solo con la lettura di loro contributi, non hanno ritenuto di accogliere l'invito».
Nel volume trova spazio anche una lettera della vedova di Silone, Darina Laracy, inviata a Giuseppe Tamburrano «in cui si smentiscono le illazioni e le non corrette interpretazioni di un quotidiano; il testo di un discorso di Sergio Zavoli; la testimonianza di un siloniano doc come Ottaviano Del Turco, presidente della giunta regionale d'Abruzzo».
Il ritratto dello scrittore marsicano, nato come Secondino Tranquilli, è così riassunto in poche righe nella seconda di copertina del volume «Silone la libertà - Un intellettuale scomodo contro tutti i totalitarismi» a cura di Aldo Forbice (Guerini e associati).
Il volume sarà presentato sabato 30 giugno, alle 17, all'Aquila - palazzetto dei Nobili. Interverranno Massimo Teodori, storico e politologo; Antonio Landolfi, docente universitario; Dario Fertilio, Corriere della Sera; Aldo Forbice, presidente nazionale della Fondazione Ignazio Silone. E' prevista la partecipazione di Ottaviano Del Turco, presidente della giunta regionale d'Abruzzo; Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila; Ferdinando di Orio, rettore dell'università dell'Aquila. Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi il 18 marzo dello scorso anno sul tema «Silone aveva ragione». «Illustri studiosi di diverse università italiane», spiega Forbice nella nota introduttiva del curatore, «hanno analizzato il pensiero di un grande intellettuale europeo, ricostruendo le sue estenuanti battaglie intellettuali e politiche contro il regime fascista e poi contro il comunismo. Tra i suoi principali accusatori Palmiro Togliatti, che mai aveva trovato motivi per accusarlo di essere al servizio dell'Ovra.
Eppure, essendo stato anche ministro della Giustizia, avrebbe potuto avere (data la sua possibilità di accedere anche agli archivi di Stato più riservati) documenti sulla condotta morale del suo odiato nemico. Hanno invece tentato di farlo, in tempi più recenti, due ricercatori (Biocca e Canali, ndr), con libri e articoli, che però la grande maggioranza degli storici, ha condannato anche con severità (...). Un rilievo particolare, dunque, è stato riconosciuto al valore letterario dello scrittore e alle scelte politiche improntate sempre ai valori della democrazia e della libertà. Ci dispiace non aver potuto pubblicare testi dei professori Mauro Canali e Dario Biocca perché, ripetutamente invitati anche al convegno dell'Aquila, a partecipare, anche solo con la lettura di loro contributi, non hanno ritenuto di accogliere l'invito».
Nel volume trova spazio anche una lettera della vedova di Silone, Darina Laracy, inviata a Giuseppe Tamburrano «in cui si smentiscono le illazioni e le non corrette interpretazioni di un quotidiano; il testo di un discorso di Sergio Zavoli; la testimonianza di un siloniano doc come Ottaviano Del Turco, presidente della giunta regionale d'Abruzzo».