Stipendi, Villa Pini occupa la Regione
Chiodi: 6 milioni e mezzo, questo le Asl devono al gruppo di Angelini.
PESCARA. Nuova occupazione degli uffici dell’assessorato alla Sanità. E’ l’ennesimo assedio che la Regione subisce per una vertenza infinita, che vede 1400 dipendenti senza stipendio da sette mesi perché il gruppo sanitario teatino della famiglia Angelini non paga i salari. Ieri l’incontro decisivo con la giunta rappresentata dal presidente Gianni Chiodi, gli assessori alla sanità Lanfranco Venturoni, alle politiche sociali Paolo Gatti, all’agricoltura Mauro Febbo e il commissario di governo Gino Redigolo, che hanno mostrato ai sindacati le cifre che le Asl devono ad Angelini. Secondo i manager delle Aziende sanitarie, al gruppo Villa Pini devono essere dati circa 6milioni e 350 mila euro. Con tale somma i dipendenti possono sperare nel pagamento di un solo stipendio. Da qui l’occupazione della sede regionale. Una scena vista decine di volte ma ora la situazione è al capolinea.
I sindacati chiedono l’intervento dei prefetti e dei questori per motivi di ordine pubbico dal momento che il Gruppo Villa Pini ha sede inl tutte le province d’Abruzzo. N el frattempo chiedono di bloccare gli accreditamenti a Villa Pini e quindi spostare le attività sanitarie nelle Asl con la riassunzione dei dipendenti che passerebbero dal settore privato a quello pubblico. Uno scenario, naturalmente, non previsto dal gruppo Angelini che invece rimane sulle sue posizioni: una richiesta di circa 100 milioni di euro per le prestazioni fatte e non pagate dalla Regione. Una cifra che secondo la giunta non può essere erogata in quanto frutto di prestazioni non dovute o fatturate in modo sospetto, tanto che ci sono controlli dell’autorità giudiziaria.
La Regione ieri ha fatto sapere che comunque farà una ulteriore ricognizione Alla luce dei contratti che devono ancora essere firmati per il 2009 e i saldi del 2008, le Asl presenteranno all’Agenzia sanitaria regionale il quadro completo, aggiornato alla data del 26 ottobre e comprendente tutte le verifiche sull’appropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni degli organi tecnici, dei debiti e crediti che ogni azienda vanta nei confronti del Gruppo Angelini. Ieri Chiodi ai delegati della proprietà, Chiara Angelini, l’amministratore Duilio Carusi e l’avvocato Sabatino Ciprietti ha precisato che i sei milioni e 350 mila euro sono una stima per difetto. «Si tratta di una stima assolutamente prudenziale», ha puntualizzato il presidente della giunta «nel senso che questa cifra che le Asl e dunque la Regione Abruzzo possono liquidare al Gruppo Angelini deve tener conto dei controlli dei Nas e delle verifiche dei verbali della Commissione ispettiva permanente (Cip).
Per completare questi controlli è necessario almeno una settimana». Critici e sindacati che tra l’altro si trovano a fronteggiare regione e dipendenti esasperati. «La riunione alla Regione è iniziata con quattro ore di ritardo creando ancora più tensione», racconta Davide Farina dirigente della Cisl, «la cifra complessiva che la Regione dice di dover dare ad Angelini è di 6 milioni 350 mila euro, mentre per far fronte ai sette mesi di stipendi arretrati più altre spettanze servirebbero circa 45 milioni. Non abbiamo altra scelta che continuare nella nostra lotta e il problema che la vertenza diventerà un probleema di ordine pubblico e sociale. Siamo di fronte anche a una Regione timorosa e titubante nel prendere decisioni nei confronti dell’azienda»
I sindacati chiedono l’intervento dei prefetti e dei questori per motivi di ordine pubbico dal momento che il Gruppo Villa Pini ha sede inl tutte le province d’Abruzzo. N el frattempo chiedono di bloccare gli accreditamenti a Villa Pini e quindi spostare le attività sanitarie nelle Asl con la riassunzione dei dipendenti che passerebbero dal settore privato a quello pubblico. Uno scenario, naturalmente, non previsto dal gruppo Angelini che invece rimane sulle sue posizioni: una richiesta di circa 100 milioni di euro per le prestazioni fatte e non pagate dalla Regione. Una cifra che secondo la giunta non può essere erogata in quanto frutto di prestazioni non dovute o fatturate in modo sospetto, tanto che ci sono controlli dell’autorità giudiziaria.
La Regione ieri ha fatto sapere che comunque farà una ulteriore ricognizione Alla luce dei contratti che devono ancora essere firmati per il 2009 e i saldi del 2008, le Asl presenteranno all’Agenzia sanitaria regionale il quadro completo, aggiornato alla data del 26 ottobre e comprendente tutte le verifiche sull’appropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni degli organi tecnici, dei debiti e crediti che ogni azienda vanta nei confronti del Gruppo Angelini. Ieri Chiodi ai delegati della proprietà, Chiara Angelini, l’amministratore Duilio Carusi e l’avvocato Sabatino Ciprietti ha precisato che i sei milioni e 350 mila euro sono una stima per difetto. «Si tratta di una stima assolutamente prudenziale», ha puntualizzato il presidente della giunta «nel senso che questa cifra che le Asl e dunque la Regione Abruzzo possono liquidare al Gruppo Angelini deve tener conto dei controlli dei Nas e delle verifiche dei verbali della Commissione ispettiva permanente (Cip).
Per completare questi controlli è necessario almeno una settimana». Critici e sindacati che tra l’altro si trovano a fronteggiare regione e dipendenti esasperati. «La riunione alla Regione è iniziata con quattro ore di ritardo creando ancora più tensione», racconta Davide Farina dirigente della Cisl, «la cifra complessiva che la Regione dice di dover dare ad Angelini è di 6 milioni 350 mila euro, mentre per far fronte ai sette mesi di stipendi arretrati più altre spettanze servirebbero circa 45 milioni. Non abbiamo altra scelta che continuare nella nostra lotta e il problema che la vertenza diventerà un probleema di ordine pubblico e sociale. Siamo di fronte anche a una Regione timorosa e titubante nel prendere decisioni nei confronti dell’azienda»