«Subito le indennità più basse d'Italia»
Il Pd rilancia la proposta per ridurre i costi della politica regionale
PESCARA. «Ultimi in Italia». E' lo slogan coniato del Partito democratico per ridurre i costi della politica in Abruzzo, obiettivo più volte annunciato dalla maggioranza di centrodestra ma mai praticato. Il Pd rilancia così la proposta di applicare ai consiglieri regionali e agli assessori abruzzesi il trattamento economico retributivo più basso di quello adottate nelle altre Regioni italiane.
«Ultimi in Italia», spiega il capogruppo Camillo D'Alessandro «in modo che gli abruzzesi sapranno veramente che i loro politici regionali sono quelli meno pagati in Italia».
Perché discutere di tagli e percentuali, il 5 o il 10 per cento? Meglio, molto meglio essere gli ultimi e porre la parola fine a una vicenda che sta diventando una farsa. Questo in sintesi il pensiero espresso dal gruppo consiliare.
«Noi non ci siamo limitati» aggiunge D'Alessandro «a presentare una proposta facendola furbamente morire, in più occasioni l'abbiamo trasformata in emendamenti nelle varie Finanziarie, tutte le volte però siamo stati bocciati dal centrodestra con la giustificazione che, prima o poi, arriverà la legge Pagano. Tutti», ricorda il capogruppo del Pd, «aspettavamo i vertici del Pdl, tra mare e montagna, annunciati in pompa magna per assumere finalmente decisioni importanti per l'Abruzzo, compreso il taglio delle indennità. Ma, come noto, il risultato è stato quello di comprare nuove auto».
«Ultimi in Italia», spiega il capogruppo Camillo D'Alessandro «in modo che gli abruzzesi sapranno veramente che i loro politici regionali sono quelli meno pagati in Italia».
Perché discutere di tagli e percentuali, il 5 o il 10 per cento? Meglio, molto meglio essere gli ultimi e porre la parola fine a una vicenda che sta diventando una farsa. Questo in sintesi il pensiero espresso dal gruppo consiliare.
«Noi non ci siamo limitati» aggiunge D'Alessandro «a presentare una proposta facendola furbamente morire, in più occasioni l'abbiamo trasformata in emendamenti nelle varie Finanziarie, tutte le volte però siamo stati bocciati dal centrodestra con la giustificazione che, prima o poi, arriverà la legge Pagano. Tutti», ricorda il capogruppo del Pd, «aspettavamo i vertici del Pdl, tra mare e montagna, annunciati in pompa magna per assumere finalmente decisioni importanti per l'Abruzzo, compreso il taglio delle indennità. Ma, come noto, il risultato è stato quello di comprare nuove auto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA