Sviluppo, contro-proposta del Pd
D'Alessandro: Chiodi vuole sostegno perché sa che i Fas sono stati tagliati
PESCARA. Aveva detto che il piano Chiodi era privo di contenuti e 24 ore dopo presenta la contro-proposta per lo sviluppo dell'Abruzzo. Il capogruppo consiliare del Pd Camillo D'Alessandro riporta al centro del Patto sociale la complessiva Vertenza Abruzzo in modo che vengano prima intercettate le risorse da Roma e poi stretta l'intesa con sindacati e imprenditori.
Ma la controproposta del Pd ha anche un altro obiettivo: scoprire perché i finanziamenti attesi da Roma (i fondi Fas) non arrivano. D'Alessandro infatti sostiene che il metodo-Chiodi sul Patto per lo sviluppo aggira il dialogo con Roma non consentendo di conoscere la somma complessiva in base alla quale dev'essere modulata l'intesa: Chiodi, non dice che il governo ha imposto alle Regioni del Sud una ulteriore rimodulazione della programmazione dei fondi Fas alla luce delle misure previste dal Piano sud». Il tavolo, secondo il Pd, va trasferito a Roma perché va svelato con certezza l'ammontare delle risorse disponibili per il 2011 e per gli anni successivi. D'Alessandro ricorda che i Fas ammontavano a 854 milioni di euro: «Il governo ha operato un primo taglio del 5% ed un successivo, in queste giorni, del 10%. Dunque il taglio complessivo è del 15%, meno 128 milioni». I Fas passano da 854 a 726 milioni, 160 dei quali assorbiti dal debito della sanità. Di qui la necessità di ripensarli subito stabilendo le priorità e prevedendo la vendita degli immobili per recuperare le risorse.
Il capogruppo consiliare ribadisce che non può essere perso altro tempo: «Per l'annualità 2011 si prevede una disponibilità di cassa dell'8% del totale, cioè soli 58 milioni di euro. Ma nel 2011 va impegnato tutto il resto». La proposta è, «non essendoci alcuna certezza su tempi e contenuti del documento sulle infrastrutture Masterplan», di riprogrammare i Fas sugli interventi strategici che si trovano inutilmente nello stesso Masterplan. il capogruppo elenca il Campus automotive in Val di Sangro, gli interventi a favore dell'eccellenza produttiva ed artigianale, l'edilizia sostenibile, gli strumenti di accesso al credito, le misure a sostegno dell'occupazione, il turismo sostenibile e la bonifica dei siti industriali inquinati. Altri punti da chiarire con Roma, secondo il Pd, riguardano le risorse per le infrastrutture (porto di Ortona, aereoporto, pedemontana Marche-Abruzzo, completamento Teramo-mare, metropolitana Sulmona-Pescara, ferrovia Pescara-Roma), la ricostruzione post sisma e il monitoraggio sul bilancio regionale. «Ora, o mai più», conclude D'Alessandro, «vanno scritte insieme le misure da adottare sulla base di una condivisa scelta strategica che andrà oltre il tempo di questa legislatura, la Vertenza e poi il Patto rappresenteranno anche in futuro il canovaccio su come lavorare».
Ma la controproposta del Pd ha anche un altro obiettivo: scoprire perché i finanziamenti attesi da Roma (i fondi Fas) non arrivano. D'Alessandro infatti sostiene che il metodo-Chiodi sul Patto per lo sviluppo aggira il dialogo con Roma non consentendo di conoscere la somma complessiva in base alla quale dev'essere modulata l'intesa: Chiodi, non dice che il governo ha imposto alle Regioni del Sud una ulteriore rimodulazione della programmazione dei fondi Fas alla luce delle misure previste dal Piano sud». Il tavolo, secondo il Pd, va trasferito a Roma perché va svelato con certezza l'ammontare delle risorse disponibili per il 2011 e per gli anni successivi. D'Alessandro ricorda che i Fas ammontavano a 854 milioni di euro: «Il governo ha operato un primo taglio del 5% ed un successivo, in queste giorni, del 10%. Dunque il taglio complessivo è del 15%, meno 128 milioni». I Fas passano da 854 a 726 milioni, 160 dei quali assorbiti dal debito della sanità. Di qui la necessità di ripensarli subito stabilendo le priorità e prevedendo la vendita degli immobili per recuperare le risorse.
Il capogruppo consiliare ribadisce che non può essere perso altro tempo: «Per l'annualità 2011 si prevede una disponibilità di cassa dell'8% del totale, cioè soli 58 milioni di euro. Ma nel 2011 va impegnato tutto il resto». La proposta è, «non essendoci alcuna certezza su tempi e contenuti del documento sulle infrastrutture Masterplan», di riprogrammare i Fas sugli interventi strategici che si trovano inutilmente nello stesso Masterplan. il capogruppo elenca il Campus automotive in Val di Sangro, gli interventi a favore dell'eccellenza produttiva ed artigianale, l'edilizia sostenibile, gli strumenti di accesso al credito, le misure a sostegno dell'occupazione, il turismo sostenibile e la bonifica dei siti industriali inquinati. Altri punti da chiarire con Roma, secondo il Pd, riguardano le risorse per le infrastrutture (porto di Ortona, aereoporto, pedemontana Marche-Abruzzo, completamento Teramo-mare, metropolitana Sulmona-Pescara, ferrovia Pescara-Roma), la ricostruzione post sisma e il monitoraggio sul bilancio regionale. «Ora, o mai più», conclude D'Alessandro, «vanno scritte insieme le misure da adottare sulla base di una condivisa scelta strategica che andrà oltre il tempo di questa legislatura, la Vertenza e poi il Patto rappresenteranno anche in futuro il canovaccio su come lavorare».
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