Tagli alla politica, 140 milioni di risparmi
La Uil lancia la campagna per ridurre le spese: nel mirino Province e aziende partecipate
PESCARA. «Si possono risparmiare almeno 140,2 milioni, all'anno: così la politica e le istituzioni sarebbero più vicine ai cittadini, perché riacquisterebbero il senso della misura e non sovrapporrebbero troppi livelli di governo e amministrazione». A sostenerlo è Roberto Campo.
Il segretario regionale della Uil è tornato a insistere sulla necessità e sulla possibilità di ridurre le spese della politica.
Campo lo ha fatto, dopo la denuncia della settimana scorsa, nel comitato centrale della Uil Abruzzo svoltosi, giovedì, ad Alanno, con la partecipazione del segretario nazionale Uil, Guglielmo Loy.
Il comitato centrale del sindacato ha deliberato la prosecuzione della campagna in favore della riduzione dei costi «esorbitanti» della politica e per lo snellimento delle istituzioni.
La prima voce di risparmio, secondo la Uil, consiste nel ridurre del 20% i costi diretti e indiretti della politica, «in riferimento alle 38.367 persone che in Abruzzo vivono di politica». Questo, secondo il sindacato, «non mina il buon funzionamento delle istituzioni, anzi, le rende più snelle e funzionali: in Abruzzo, significherebbe risparmiare 18,7 milioni».
La seconda voce di risparmio? Altri risparmi importanti possono venire, secondo la Uil, da una riorganizzazione dei livelli istituzionali. Si può chiedere, propone la Uil, che «le Province si attengano alle funzioni loro assegnate dalla Costituzione, senza debordare: in Abruzzo, razionalizzare le Province significherebbe un ulteriore risparmio di 24 milioni. Solo la soppressione di figure non necessarie, come i direttori generali di Province e Comuni, ci farebbe risparmiare 1,5 milioni».
Terza voce di risparmio: l'accorpamento dei piccoli Comuni: se i 250 Comuni sotto 5.000 abitanti vengono accorpati in 80 Comuni da 15.000 abitanti, la stima prudenziale del risparmio è di 35 milioni.
Quarta voce di risparmio: la ridefinizione di alcuni confini istituzionali.
«Per la proposta della "Grande Pescara"», sostiene il sindacato, «si è stimato un risparmio di 6,7 milioni l'anno. L'altra ipotesi, che noi preferiamo, è quella incentrata sull'area metropolitana, a cavallo delle province di Pescara, Chieti e Teramo, che potrebbe essere più funzionale e far risparmiare di più. C'è poi da definire un progetto di rilancio dell'Aquila come capoluogo, che preveda anche una razionalizzazione delle municipalità intorno, con conseguenti risparmi».
La quinta voce di risparmio riguarda le aziende partecipate: «883 persone in seno agli organi di governo dei consorzi, società partecipate dalle istituzioni abruzzesi (Regione, Province e Comuni)».
Un taglio del 30 per cento delle spese complessive «non farebbe alcun danno», conclude la Uil, «ma indurrebbe a razionalizzare la spesa, con un risparmio di 55,8 milioni».
Il segretario regionale della Uil è tornato a insistere sulla necessità e sulla possibilità di ridurre le spese della politica.
Campo lo ha fatto, dopo la denuncia della settimana scorsa, nel comitato centrale della Uil Abruzzo svoltosi, giovedì, ad Alanno, con la partecipazione del segretario nazionale Uil, Guglielmo Loy.
Il comitato centrale del sindacato ha deliberato la prosecuzione della campagna in favore della riduzione dei costi «esorbitanti» della politica e per lo snellimento delle istituzioni.
La prima voce di risparmio, secondo la Uil, consiste nel ridurre del 20% i costi diretti e indiretti della politica, «in riferimento alle 38.367 persone che in Abruzzo vivono di politica». Questo, secondo il sindacato, «non mina il buon funzionamento delle istituzioni, anzi, le rende più snelle e funzionali: in Abruzzo, significherebbe risparmiare 18,7 milioni».
La seconda voce di risparmio? Altri risparmi importanti possono venire, secondo la Uil, da una riorganizzazione dei livelli istituzionali. Si può chiedere, propone la Uil, che «le Province si attengano alle funzioni loro assegnate dalla Costituzione, senza debordare: in Abruzzo, razionalizzare le Province significherebbe un ulteriore risparmio di 24 milioni. Solo la soppressione di figure non necessarie, come i direttori generali di Province e Comuni, ci farebbe risparmiare 1,5 milioni».
Terza voce di risparmio: l'accorpamento dei piccoli Comuni: se i 250 Comuni sotto 5.000 abitanti vengono accorpati in 80 Comuni da 15.000 abitanti, la stima prudenziale del risparmio è di 35 milioni.
Quarta voce di risparmio: la ridefinizione di alcuni confini istituzionali.
«Per la proposta della "Grande Pescara"», sostiene il sindacato, «si è stimato un risparmio di 6,7 milioni l'anno. L'altra ipotesi, che noi preferiamo, è quella incentrata sull'area metropolitana, a cavallo delle province di Pescara, Chieti e Teramo, che potrebbe essere più funzionale e far risparmiare di più. C'è poi da definire un progetto di rilancio dell'Aquila come capoluogo, che preveda anche una razionalizzazione delle municipalità intorno, con conseguenti risparmi».
La quinta voce di risparmio riguarda le aziende partecipate: «883 persone in seno agli organi di governo dei consorzi, società partecipate dalle istituzioni abruzzesi (Regione, Province e Comuni)».
Un taglio del 30 per cento delle spese complessive «non farebbe alcun danno», conclude la Uil, «ma indurrebbe a razionalizzare la spesa, con un risparmio di 55,8 milioni».
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