Tagliente: Pdl fermo, ripartiamo
«Nei congressi ho visto vecchi rituali che non interessano alla gente»
PESCARA. «La sveglia è suonata, ma non basta». Così il consigliere regionale del Pdl commenta le reazioni alla sua lettera apeta al governatore Gianni Chiodi. «Ho detto», spiega, «quello che si dice da tempo negli ambienti politici e imprenditoriali che rimproverano al governo regionale ritardi ed omissioni sulla tabella di marcia fissata nel programma elettorale del 2008».
«Tanto clamore si giustifica allora per una sola ragione», dice Tagliente, «perché a scrivere e a dichiarare pubblicamente queste criticità è stato un rappresentante della stessa maggioranza che sostiene Chiodi e forse perché anche altri che ne fanno parte si sono riconosciuti in esse».
La Regione era in affanno, secondo Tagliente, già prima che mutasse il quadro politico ed economico nazionale. I motivi, secondo l'ex presidente dell'assemblea, è nella «mancanza di vitalità, di dialettica interna, di confronto tra le componenti istituzionali, di elaborazione culturale e quindi per carenza di un progetto rapportabile ad una realtà in continua trasformazione. Da mesi invocavo inutilmente una scossa, un segnale di discontinuità, una verifica politica, e spero che adesso qualcosa possa accadere finalmente».
L'argomento sarà certamente dibattuto nel vertice di maggioranza che si terrà a Pescara lunedì nella sede del Consiglio regionale (in prima battuta era stato convocato per ieri, ma è slittato per attendere la fine dei congressi provinciali). Tagliente chiede che il partito dibatta apertamente questo tema, anche se, sottolinea, «sta mostrando nei congressi celebrati o celebrandi di non aver capito la lezione dei tempi e di attardarsi in rituali autoreferenziali ed in esibizioni ginnico-muscolari che non interessano più alla gente».
Un esercizio si concluderà domani con il congresso del Pdl a Teramo, dove sono in lizza due liste, la prima Chiodi-Tancredi (il segretario provinciale uscite è Paolo Tancredi), la seconda patrocinata da Paolo Gatti, assessore regionale al Lavoro. La rielezione di Tancredi è scontata, ma è molto atteso il risultato di Gatti, che peserà sugli equilibri del Pdl non solo teramano.
«Tanto clamore si giustifica allora per una sola ragione», dice Tagliente, «perché a scrivere e a dichiarare pubblicamente queste criticità è stato un rappresentante della stessa maggioranza che sostiene Chiodi e forse perché anche altri che ne fanno parte si sono riconosciuti in esse».
La Regione era in affanno, secondo Tagliente, già prima che mutasse il quadro politico ed economico nazionale. I motivi, secondo l'ex presidente dell'assemblea, è nella «mancanza di vitalità, di dialettica interna, di confronto tra le componenti istituzionali, di elaborazione culturale e quindi per carenza di un progetto rapportabile ad una realtà in continua trasformazione. Da mesi invocavo inutilmente una scossa, un segnale di discontinuità, una verifica politica, e spero che adesso qualcosa possa accadere finalmente».
L'argomento sarà certamente dibattuto nel vertice di maggioranza che si terrà a Pescara lunedì nella sede del Consiglio regionale (in prima battuta era stato convocato per ieri, ma è slittato per attendere la fine dei congressi provinciali). Tagliente chiede che il partito dibatta apertamente questo tema, anche se, sottolinea, «sta mostrando nei congressi celebrati o celebrandi di non aver capito la lezione dei tempi e di attardarsi in rituali autoreferenziali ed in esibizioni ginnico-muscolari che non interessano più alla gente».
Un esercizio si concluderà domani con il congresso del Pdl a Teramo, dove sono in lizza due liste, la prima Chiodi-Tancredi (il segretario provinciale uscite è Paolo Tancredi), la seconda patrocinata da Paolo Gatti, assessore regionale al Lavoro. La rielezione di Tancredi è scontata, ma è molto atteso il risultato di Gatti, che peserà sugli equilibri del Pdl non solo teramano.
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