Tre milioni per il lavoro femminile
Fondi per nuove imprese, consulenze professionali, cura della famiglia
PESCARA. Incentivi per tre milioni di euro per l'imprenditoria femminile, per le imprese che si servono di professioniste e per conciliare i temi lavoro-famiglia delle donne. Sono i tre capitoli di «La crescita è donna», l'avviso pubblicato ieri sul Burat, che fa parte del programma di inclusione sociale del Piano Operativo del Fondo sociale europeo 2007/13.
Le linee di intervento saranno tre, ciascuna finanziata per un importo di un milione di euro. La prima, denominata «Più imprenditrici», prevede incentivi per creare nuove imprese da parte di donne di età superiore ai 18 anni, residenti in Abruzzo da almeno 6 mesi, inoccupate o disoccupate ovvero occupate con contratto di lavoro atipico. Le Risorse disponibili per l'intervento sono di 1 milioni. I singoli incentivi non potranno superare i 25.000 euro a fondo perduto, a copertura delle spese di avvio dell'attività, dei costi per l'investimento e delle spese per la gestione relative al 1º anno di attività.
La seconda linea di intervento, denominata «Più professioniste», prevede incentivi alle imprese che attivano rapporti di consulenza in favore di giovani professioniste operanti nella Regione. Le risorse disponibili sono pari a 1 milioni, con singoli incentivi per un massimo di 15mila euro.
I servizi prestati esulano dagli ordinari costi di gestione dell'impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, la consulenza legale e la pubblicità. Ciascun contratto di consulenza non potrà avere una durata superiore a 12 mesi.
La terza linea, denominata «Voucher Family», prevede incentivi alle donne con carichi familiari (minore di 12 anni, figlio disabile, anziano) per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro finalizzati all'inserimento nel mercato del lavoro.
Le risorse disponibili sono pari a 1 milione di euro. L'importo massimo erogabile di ciascun Voucher è fissato in 2.000 euro e sarà erogato attraverso il pagamento diretto alla persona assegnataria, dietro presentazione della documentazione delle spese sostenute per i servizi di cura.
«Da tempo», ha commentato l'assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali Paolo Gatti, «consideriamo indispensabile l'apporto delle donne alla crescita del sistema Italia e del sistema Abruzzo e con questo spirito abbiamo già avviato molti progetti. La crescita del Pil in Italia, siamo convinti, può essere un obiettivo possibile solo se saremo capaci di portare la professionalità e l'entusiasmo delle donne nel perimetro del mercato del lavoro, della produzione, delle professioni. Le donne già svolgono un ruolo fondamentale nel garantire spesso una reale alternativa alle carenze di risorse del welfare nazionale», prosegue Gatti «ma questo non deve divenire un alibi della società per impedire loro di trovare spazio e opportunità per poterne essere protagoniste in modo diverso».
«La Regione con questo progetto offre una nuova opportunità alle donne che vogliono aprire un'impresa, alle professioniste che possono contribuire alla crescita delle imprese abruzzesi, a quelle che vogliono entrare nel mercato del lavoro conciliando la sfera familiare. Domani, 8 marzo, ricorre una data che oltre il suo valore simbolico non deve farci dimenticare - conclude Gatti - che la società ha bisogno non di discorsi retorici, ma di politiche concrete per consentire a tutti i suoi componenti di esserne parte attiva».
Le domande vanno presentate alla Direzione Politiche Attive del Lavoro a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione dell'avviso sul n 17 del Burat, ed entro il 31 maggio. (cr.re.)
Le linee di intervento saranno tre, ciascuna finanziata per un importo di un milione di euro. La prima, denominata «Più imprenditrici», prevede incentivi per creare nuove imprese da parte di donne di età superiore ai 18 anni, residenti in Abruzzo da almeno 6 mesi, inoccupate o disoccupate ovvero occupate con contratto di lavoro atipico. Le Risorse disponibili per l'intervento sono di 1 milioni. I singoli incentivi non potranno superare i 25.000 euro a fondo perduto, a copertura delle spese di avvio dell'attività, dei costi per l'investimento e delle spese per la gestione relative al 1º anno di attività.
La seconda linea di intervento, denominata «Più professioniste», prevede incentivi alle imprese che attivano rapporti di consulenza in favore di giovani professioniste operanti nella Regione. Le risorse disponibili sono pari a 1 milioni, con singoli incentivi per un massimo di 15mila euro.
I servizi prestati esulano dagli ordinari costi di gestione dell'impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, la consulenza legale e la pubblicità. Ciascun contratto di consulenza non potrà avere una durata superiore a 12 mesi.
La terza linea, denominata «Voucher Family», prevede incentivi alle donne con carichi familiari (minore di 12 anni, figlio disabile, anziano) per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro finalizzati all'inserimento nel mercato del lavoro.
Le risorse disponibili sono pari a 1 milione di euro. L'importo massimo erogabile di ciascun Voucher è fissato in 2.000 euro e sarà erogato attraverso il pagamento diretto alla persona assegnataria, dietro presentazione della documentazione delle spese sostenute per i servizi di cura.
«Da tempo», ha commentato l'assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali Paolo Gatti, «consideriamo indispensabile l'apporto delle donne alla crescita del sistema Italia e del sistema Abruzzo e con questo spirito abbiamo già avviato molti progetti. La crescita del Pil in Italia, siamo convinti, può essere un obiettivo possibile solo se saremo capaci di portare la professionalità e l'entusiasmo delle donne nel perimetro del mercato del lavoro, della produzione, delle professioni. Le donne già svolgono un ruolo fondamentale nel garantire spesso una reale alternativa alle carenze di risorse del welfare nazionale», prosegue Gatti «ma questo non deve divenire un alibi della società per impedire loro di trovare spazio e opportunità per poterne essere protagoniste in modo diverso».
«La Regione con questo progetto offre una nuova opportunità alle donne che vogliono aprire un'impresa, alle professioniste che possono contribuire alla crescita delle imprese abruzzesi, a quelle che vogliono entrare nel mercato del lavoro conciliando la sfera familiare. Domani, 8 marzo, ricorre una data che oltre il suo valore simbolico non deve farci dimenticare - conclude Gatti - che la società ha bisogno non di discorsi retorici, ma di politiche concrete per consentire a tutti i suoi componenti di esserne parte attiva».
Le domande vanno presentate alla Direzione Politiche Attive del Lavoro a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione dell'avviso sul n 17 del Burat, ed entro il 31 maggio. (cr.re.)
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