Treni soppressi, la protesta degli utenti
Le associazioni dei consumatori: i tagli stravolgeranno le vite delle famiglie abruzzesi
PESCARA. «Le vittime dei tagli di Trenitalia sono i cittadini e, soprattutto, i pendolari, che spenderanno molto di più e saranno costretti a riorganizzare la propria vita in base ai nuovi orari dei treni. La rabbia sta cedendo alla rassegnazione, perché queste sono vere e proprie aggressioni». Le associazioni abruzzesi dei consumatori criticano il taglio dei collegamenti ferroviari dalla stazione di Pescara.
A partire da domani, infatti, i treni notturni (dalle sei del pomeriggio alle cinque del mattino) in partenza per il Nord Italia dal capoluogo adriatico verranno soppressi, così come spariranno gli Intercity (fino ad oggi i più economici). A perdere, in un contesto di questo tipo, secondo Luca Piersante, presidente regionale dell'Adoc, l'Associazione per l'orientamento dei consumatori, sono gli utenti e l'Abruzzo nel suo complesso.
«Perdono i consumatori», sottolinea Piersante, «che spenderanno di più e dovranno riorganizzare la propria vita, con disagi soprattutto per i pendolari, ormai completamente abbandonati». «La Regione Abruzzo, invece», aggiunge il presidente dell'Adoc, «perde la sua importanza politica ed economica nei confronti di realtà vicine». Invitando la classe politica a trovare una soluzione, Piersante auspica che «l'Abruzzo, insieme a Marche, Puglia e Molise, riesca a far capire che i tagli bloccano la linea Adriatica e penalizzano tutto il Centrosud».
Anche la Federconsumatori regionale pretende un impegno «costante e competente delle istituzioni regionali», con l'obiettivo di una riorganizzazione del servizio sulla dorsale Adriatica e per «imporre a Trenitalia servizi utili alla collettività, non accettando supinamente l'offerta che decide di vendere».
«Queste sono vere e proprie aggressioni», aggiunge Alberto Corraro, segretario dell'Adiconsum «mentre spostarsi diviene sempre più difficile, con i costi della benzina alle stelle». «Siamo sconsolati, ma non dobbiamo cedere alla rassegnazione», prosegue Corraro. «Faremo manifestazioni con i sindacati. Non vogliamo pagare il conto di anni di sperpero di cattive amministrazioni».
Per il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, i tagli sono «la conclusione di un percorso accidentato che ci ha visto subire continuamente e passivamente le decisioni di Trenitalia e che ha portato ad un declassamento dell'Abruzzo».
Ruffini, in una lettera inviata all'assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, sostiene la necessità dell'apertura di una vertenza con Trenitalia con un'agenda ben precisa: «Revisione del Contratto di servizio, investimenti per infrastrutture tesi a velocizzare i collegamenti e modifiche agli orari» alla luce dei tagli.
Il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, infine, prevede effetti pesanti anche sul turismo e attacca la giunta regionale. «Altre Regioni», spiega Paolucci, «si sono mobilitate contro i tagli di Trenitalia, mentre il nostro esecutivo non riesce a dire e fare nulla di fronte ad un progressivo abbandono da parte dell azienda. Chiodi e Morra chiedano un incontro urgente con governo e vertici Trenitalia». «Di Dalmazio, che tra l'altro è coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo», conclude il segretario del Pd, «utilizzi la sua funzione per difendere la sua terra».
A partire da domani, infatti, i treni notturni (dalle sei del pomeriggio alle cinque del mattino) in partenza per il Nord Italia dal capoluogo adriatico verranno soppressi, così come spariranno gli Intercity (fino ad oggi i più economici). A perdere, in un contesto di questo tipo, secondo Luca Piersante, presidente regionale dell'Adoc, l'Associazione per l'orientamento dei consumatori, sono gli utenti e l'Abruzzo nel suo complesso.
«Perdono i consumatori», sottolinea Piersante, «che spenderanno di più e dovranno riorganizzare la propria vita, con disagi soprattutto per i pendolari, ormai completamente abbandonati». «La Regione Abruzzo, invece», aggiunge il presidente dell'Adoc, «perde la sua importanza politica ed economica nei confronti di realtà vicine». Invitando la classe politica a trovare una soluzione, Piersante auspica che «l'Abruzzo, insieme a Marche, Puglia e Molise, riesca a far capire che i tagli bloccano la linea Adriatica e penalizzano tutto il Centrosud».
Anche la Federconsumatori regionale pretende un impegno «costante e competente delle istituzioni regionali», con l'obiettivo di una riorganizzazione del servizio sulla dorsale Adriatica e per «imporre a Trenitalia servizi utili alla collettività, non accettando supinamente l'offerta che decide di vendere».
«Queste sono vere e proprie aggressioni», aggiunge Alberto Corraro, segretario dell'Adiconsum «mentre spostarsi diviene sempre più difficile, con i costi della benzina alle stelle». «Siamo sconsolati, ma non dobbiamo cedere alla rassegnazione», prosegue Corraro. «Faremo manifestazioni con i sindacati. Non vogliamo pagare il conto di anni di sperpero di cattive amministrazioni».
Per il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, i tagli sono «la conclusione di un percorso accidentato che ci ha visto subire continuamente e passivamente le decisioni di Trenitalia e che ha portato ad un declassamento dell'Abruzzo».
Ruffini, in una lettera inviata all'assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, sostiene la necessità dell'apertura di una vertenza con Trenitalia con un'agenda ben precisa: «Revisione del Contratto di servizio, investimenti per infrastrutture tesi a velocizzare i collegamenti e modifiche agli orari» alla luce dei tagli.
Il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, infine, prevede effetti pesanti anche sul turismo e attacca la giunta regionale. «Altre Regioni», spiega Paolucci, «si sono mobilitate contro i tagli di Trenitalia, mentre il nostro esecutivo non riesce a dire e fare nulla di fronte ad un progressivo abbandono da parte dell azienda. Chiodi e Morra chiedano un incontro urgente con governo e vertici Trenitalia». «Di Dalmazio, che tra l'altro è coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo», conclude il segretario del Pd, «utilizzi la sua funzione per difendere la sua terra».
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