autostrade
Variante sulla A25: da Popoli primo stop
La giunta comunale pd chiede aiuto alla Regione: le 3 gallerie sull’A25 tra Cerchio e Bussi cancellerebbero la Riserva naturale
POPOLI. Da Popoli arriva il primo no al mastodontico progetto della Toto spa, della variante al tratto autostradale A25 Cerchio –Bussi sul Tirino. La giunta comunale del sindaco Concezio Galli (Pd) esprime netta contrarietà all’ipotesi del nuovo tracciato per il tratto che attraverserebbe il territorio ricadente nella Riserva naturale guidata “Sorgenti del Pescara”. Delibera altresì di chiedere alla Presidenza della giunta regionale ed all’assessorato all’Ambiente di tener conto che le aree in questione siano interdette alla realizzazione dell’opera.
Il progetto Toto punta ad abbreviare i percorsi dell’autostrada dei Parchi Pescara-Roma e L’aquila-Roma di circa 30 chilometri, prevedendo un investimento di 5,7 miliardi di euro, e almeno 10 mila posti di lavoro. Oltre alla variante progettuale nel tratto laziale, che parte da Roviano e che nel tratto Carsoli-Torano prevede la realizzazione di tre gallerie con l’accorciamento del tracciato per circa tre chilometri, viene ritenuto “severo ed impattante” l’intervento sul tratto abruzzese che collega la Marsica con l’Alta Val Pescara tra Cerchio e Bussi sul Tirino. Anche qui tre tunnel dovrebbero “bucare” i rilievi montuosi del Velino Sirente e del Gran Sasso per portare a 28 chilometri l’intero percorso contro i 45 attuali con una differenza di 17 chilometri. Un’opera che taglierebbe il ramo peligno dell’attuale collegamento con Roma.
L’allarme a Popoli è scattato in occasione di un incontro con Cna, Fita e Federcosumatori con il governatore Luciano D’Alfonso per illustrare gli interventi del Masterplan in Abruzzo. «Le ipotesi di percorso che hanno cominciato a girare sul web” spiega l’assessore popolese all’Ambiente Giovanni Diamante «non assomigliano nemmeno ad un progetto di massima, ma se il collegamento dev’essere fatto tra le due stazioni di Cerchio e Popoli-Bussi, le aree che possono essere coinvolte sono quelle della Riserva naturale o, peggio ancora, quelle del bacino imbrifero del Gran Sasso di approvvigionamento delle risorgive di Popoli e Bussi . Per le Sorgenti del Pescara», continua Diamante, «sembra che in questi anni non ci sia pace. Abbiamo impiegato otto anni a costringere la Snam spa a rivedere la modalità di attraversamento con tunnel del metanodotto Sulmona-Foligno e ora ci troviamo di fronte a questa nuova ipotesi. Dopo i romani, i francesi, la Snam spa, ci confronteremo anche con Toto spa», assicura l’assessore, confidando che le strutture regionali lo supporteranno.
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