Vasto, treni cancellati protesta in piazza
Manifestazione contro la cancellazione dei treni. Iniziativa promossa dal circolo dell’Idv, in piazza anche studenti e pendolari
VASTO. «Quello che spaventa è il silenzio: ma non manca solo il fischio che annuncia un treno in arrivo. A preoccupare il comprensorio è il silenzio assordante della giunta regionale». Ad un mese dalla presentazione di una interpellanza sulla scandalosa condizione in cui versa la stazione Vasto-San Salvo, l’Idv scende in piazza per scongiurare il declassamento dello scalo ferroviario.
A promuovere la manifestazione, svolta durante le festività proprio perché gran parte degli utenti delle ferrovie sono a casa, i dirigenti locali dell’Idv. Alle 9,30 sul piazzale della stazione in contrada San Tommaso sono già in tanti. Studenti costretti a faticose trasferte, ma anche professionisti, impiegati e massaie. Ci sono tanti residenti in città, ma molti altri arrivano dall’Alto Vastese. Chiedono tutti la stessa cosa: un adeguato servizio ferroviario e una stazione funzionante. Lo scalo di Vasto-San Salvo è stato cancellato dalla cartina di Trenitalia.
I treni a lunga percorrenza non fermano più. I locali sono insufficienti. A tutto ciò si aggiunge il degrado dello scalo. La biglietteria è chiusa nei giorni festivi e nei feriali è aperta solo al mattino. Il distributore automatico non funziona. Nella sala d’aspetto si respira abbandono e polvere. «Il Vastese non merita di essere penalizzato dalle scelte dei vertici di Trenitalia», tuona il consigliere regionale Idv Paolo Palomba. «Il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi ha incontrato i vertici di Trenitalia per firmare un accordo per lo stanziamento di finanziamenti a favore della stazione vastese, e invece ha ottenuto un ulteriore diminuzione delle fermate dei treni Eurostar City, mentre a Termoli le fermate sono state quadruplicate. E’ mortificante».
Sono daccordo con Palomba e protestano con lui i consiglieri provinciali Michelino Natale ed Eliana Menna, gli assessori di Vasto e San Salvo, Corrado Sabatini e Francesco Mazzaferro e il consigliere comunale Alfredo Bontempo.
Al coro di proteste si unisce anche Giovanni Mariotti, consigliere provinciale di Sinistra e Libertà. «Trenitalia finge di non sentire. Forse Vasto è troppo lontana? Allora la protesta si sposterà a Roma», avvisa Mariotti. «Saremo tanti: commercianti, operatori economici e turistici, studenti e chiunque vorrà unirsi alla rivendicazione di un sacrosanto diritto. Chissà se Trenitalia e il ministro dei trasporti, davanti all’urlo esasperato di un intero comprensorio si accorgeranno finalmente dell’esistenza del Vastese», commenta con sarcasmo Mariotti, ricordando che su Facebook è aperto un sito del comitato Pro stazione Vasto-San Salvo per adesioni e proposte.
A promuovere la manifestazione, svolta durante le festività proprio perché gran parte degli utenti delle ferrovie sono a casa, i dirigenti locali dell’Idv. Alle 9,30 sul piazzale della stazione in contrada San Tommaso sono già in tanti. Studenti costretti a faticose trasferte, ma anche professionisti, impiegati e massaie. Ci sono tanti residenti in città, ma molti altri arrivano dall’Alto Vastese. Chiedono tutti la stessa cosa: un adeguato servizio ferroviario e una stazione funzionante. Lo scalo di Vasto-San Salvo è stato cancellato dalla cartina di Trenitalia.
I treni a lunga percorrenza non fermano più. I locali sono insufficienti. A tutto ciò si aggiunge il degrado dello scalo. La biglietteria è chiusa nei giorni festivi e nei feriali è aperta solo al mattino. Il distributore automatico non funziona. Nella sala d’aspetto si respira abbandono e polvere. «Il Vastese non merita di essere penalizzato dalle scelte dei vertici di Trenitalia», tuona il consigliere regionale Idv Paolo Palomba. «Il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi ha incontrato i vertici di Trenitalia per firmare un accordo per lo stanziamento di finanziamenti a favore della stazione vastese, e invece ha ottenuto un ulteriore diminuzione delle fermate dei treni Eurostar City, mentre a Termoli le fermate sono state quadruplicate. E’ mortificante».
Sono daccordo con Palomba e protestano con lui i consiglieri provinciali Michelino Natale ed Eliana Menna, gli assessori di Vasto e San Salvo, Corrado Sabatini e Francesco Mazzaferro e il consigliere comunale Alfredo Bontempo.
Al coro di proteste si unisce anche Giovanni Mariotti, consigliere provinciale di Sinistra e Libertà. «Trenitalia finge di non sentire. Forse Vasto è troppo lontana? Allora la protesta si sposterà a Roma», avvisa Mariotti. «Saremo tanti: commercianti, operatori economici e turistici, studenti e chiunque vorrà unirsi alla rivendicazione di un sacrosanto diritto. Chissà se Trenitalia e il ministro dei trasporti, davanti all’urlo esasperato di un intero comprensorio si accorgeranno finalmente dell’esistenza del Vastese», commenta con sarcasmo Mariotti, ricordando che su Facebook è aperto un sito del comitato Pro stazione Vasto-San Salvo per adesioni e proposte.