ABRUZZO
Vendemmia, maledetta Peronospora: produzione dimezzata
Calo della raccolta previsto a causa del patogeno e degli sbalzi del clima, colpite in particolare la zona del Chietino e la produzione biologica. Il Consorzio tutela rassicura sulla qualità, e poi scatta il blocage
PESCARA. Una stagione nera si prospetta per la raccolta dell'uva in Abruzzo e in altre regioni. Previsto un calo della produzione del 50 per cento. Peronospora e siccità incidono sulle quantità. E secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) la raccolta di uve biologiche è penalizzata anche al 70-80%. A queste cattive notizie si contrappone tuttavia quella sulla qualità del vino che, secondo il Consorzio di tutela vini d'Abruzzo, dovrebbe essere anche quest'anno abbastanza elevata.
Luci e ombre su una delle principali voci dell'economia e dell'export abruzzese. E tutto a causa, sì, delle conseguenze degli sbalzi del clima di quest’anno ma soprattutto della diffusione del patogeno che ha in alcune zone, soprattutto nel Chietino, inciso direttamente nelle vigne colpendo l’infiorescenza.
A pochi giorni dall'avvio della raccolta delle prime varietà, il Consorzio stima una perdita media stimata intorno al 45-50% sulle uve convenzionali: "La zona più colpita è stata quella del Chietino, che presenta la maggior densità vitata, dove le intense piogge dei mesi di maggio e giugno hanno messo a dura prova i viticoltori nella lotta fitosanitaria".
Durante la fase iniziale dello sviluppo successiva alla fioritura (allegagione"), uno dei momenti più importanti del futuro raccolto, c'è stato un deciso cambio di rotta dal punto di vista climatico, con temperature sopra le medie stagionali, che hanno rallentato le maturazioni creando i presupposti per una vendemmia lunga e complessa. "La varietà bianca che si sta difendendo meglio è il Pecorino, la cui vendemmia è iniziata solo da pochi giorni, mentre Passerina, Trebbiano e Montepulciano affrontano un calo più significativo", spiegano al Consorzio.
“Sebbene le aziende abbiano lavorato per tutta la stagione con costanza e precisione nella prevenzione della peronospora, da una prima stima sulle uve precoci che si stanno raccogliendo in queste settimane stiamo osservando un danno superiore al 45% della produzione”, premette il presidente del Comitato tecnico del Consorzio tutela vini d’Abruzzo Nicola Dragani, che però rassicura sul livello qualitativo del raccolto: “In alcune aree le condizioni pedoclimatiche e le altitudini hanno portato a una minore incidenza del patogeno e, combinate con un lavoro efficace in vigneto, hanno permesso di contenere le perdite in pianta”.
Le zone più colpite risultano essere la provincia di Chieti, con perdite che arrivano fino al 60%. Meglio nella zona di Pescara e delle Colline Teramane, dove comunque la perdita della produzione si attesta su una media del 30-40%, e nei vigneti in quota, dove la peronospora ha fatto sicuramente meno danni.
Quest'anno proprio per venire incontro alla vendemmia la Regione, su proposta del Consorzio tutela, ha approvato il blocage in modo da riequlibrare la domanda e l'offerta del vino nei mercati a seguito delle eccesiva presenza del prodotto da tavola e a tutela del vino Montepulciano Doc e Pecorino Igt.
Con il blocage le aziende possono rivendicare fino a 120 quintali per ettaro di uva Montepulciano d’Abruzzo, l’altro rimane necessariamente in cantina. Il vino sottoposto a bloccaggio non può essere certificato né venduto fino al 30 giugno 2025. Da questa operazione sono esclusi coloro che producono vino biologico certificato e le aziende verticali. Il quantitativo “bloccato” può essere però riclassificato, in qualsiasi momento, a Abruzzo Doc Rosso/Igt/Vino senza Igt/Doc e utilizzato liberamente.
La stessa cosa per le uve rivendicate a IGT Pecorino. Considerato lo sbilanciamento tra produzione rivendicata, venduta e/o imbottigliata, la resa di uva per ettaro della IGP/IGT Pecorino è fissata in 170 quintali (anziché 220 previsti dal disciplinare) mentre i restanti 50 quintali (differenza tra 220 e 170) non possono essere classificati ad IG e devono essere rivendicati/declassati a vino da tavola.
“Adesso speriamo che la stagione estiva continui con caldo e sole per raggiungere buoni livelli qualitativi", aggiunge il presidente di Cia Abruzzo Nicola Sichetti, che corre ai ripari: "Faremo il possibile per sostenere i nostri associati e i viticoltori in questo periodo difficile ma a volte da annate complicate nascono vini buonissimi. Questa vendemmia ci mette di fronte al fatto che dobbiamo puntare ancora di più sulla ricerca per aiutare alcune varietà a essere più resistenti alle condizioni climatiche avverse che si presentano in stagioni difficili come questa".
copyright il Centro