«Venga a dare conforto ai malati»

Colgo l'occasione offerta dal nostro quotidiano d'Abruzzo per invitarLa a farci visita nella nostra terra. Sono certo che risponderà positivamente a questo invito per almeno due ragioni: la prima è che siamo particolarmente vicini, visto che ci separano soltanto una manciata di chilometri; la seconda è per continuità con i suoi predecessori. Giovanni Paolo II è venuto in Abruzzo anche oltre gli incontri ufficiali, . Poi è arrivato Benedetto XVII, ed anche lui è venuto in Abruzzo per visitare il Volto Santo di Manoppello, che si ritiene essere il volto di Gesù.

Non voglio organizzarLe l'itinerario del suo viaggio in Abruzzo, ma Le suggerisco anche un’altra meta che si accompagna ad una domanda, profonda come la vita e come la vita talvolta inquietante. Vorrei che facesse visita anche ad uno dei santuari della sofferenza, gli hospice per malati terminali che anche qui non mancano. Qui la vita umana viaggia su di un binario morto. Il destino di chi entra in questi ospedali è segnato. Capire il senso di tanta sofferenza con la sola ragione umana credo sia uno sforzo inutile. Serve la fede ! Ma anche questa trova difficoltà. Come accettare la durezza di una malattia che giorno dopo giorno sfigura, toglie le forze fino ad annientare il malato. Come aiutare chi vive questo dramma ? I malati inguaribili in fase terminale hanno bisogno di immenso conforto e sono alla ricerca di un senso per tanta sofferenza. Può aiutarci Lei a trovare una risposta? Ci vediamo in Abruzzo!

Vittorio Gervasi