ABRUZZO

Via ai saldi estivi, prova-verità per la ripresa dei consumi

Sono i primi senza restrizioni dopo due anni di pandemia. Secondo uno studio Confesercenti il budget è di 243 euro a persona

Via ai saldi estivi, i primi senza restrizioni da due anni a questa parte. Da oggi in Abruzzo prezzi più bassi sui prodotti di stagione. Una data molto attesa dai commercianti, che sperano almeno in un parziale recupero delle vendite, ancora su livelli molto bassi rispetto al periodo pre-pandemico. Una sorta di prova-verità per la ripresa dei consumi.

OCCHIO AI CARTELLINI. I prodotti esposti per la vendita nelle vetrine esterne e all'interno dei locali, devono indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico. In particolare i cartellini devono riportare: il prezzo originario, la percentuale di sconto sul prezzo normale di vendita e quello finale scontato. Il commerciante, inoltre, deve separare nettamente le merci in offerta da quelle eventualmente poste in vendita alle condizioni ordinarie o dalle nuove collezioni. È importante sapere anche che il negoziante è tenuto ad accettare tutti i tipi di pagamento, in contanti, con Pos e carte di credito.

IL BUDGET. Secondo uno studio Confesercenti, basato su sondaggi condotti con Ipsos tra i consumatori e con Swg tra le imprese, quasi sette italiani su dieci - il 69% - hanno già pianificato di acquistare prodotti in saldo, per una spesa media prevista di 243 euro a persona nelle regioni del Mezzogiorno. E questo malgrado la corsa delle bollette abbia inciso molto o abbastanza per l'82% degli italiani. Il budget scende a 237 euro nel Nord e a 226 euro nel Centro.

CHI ACQUISTA. Il 69% degli italiani ha già deciso di acquistare, mentre il 24% vaglia prima la validità delle offerte. I saldi sono attesi soprattutto al Sud, dove partecipa il 74% della popolazione, contro il 68% del Nord e il 64% del Centro. Il 33% acquista già durante il fine settimana.

DOVE SI ACQUISTA. I punti vendita fisici, quest'anno senza restrizioni, rimangono ancora i preferiti: il 64% acquista almeno un prodotto in un centro commerciale, il 55% in un negozio di prossimità, il 36% in una grande catena. Il 48% si rivolge invece a un sito o una app di e-commerce, mentre il 37% acquista online direttamente dal produttore.

CHE COSA SI ACQUISTA. Soprattutto calzature, indicate dal 67% del campione. Seguono, maglie, magliette, canottiere e top (66%), mentre al terzo posto ci sono gonne e pantaloni (41%).

«Il 2022 fino ad ora è stato deludente in particolare per le piccole e medie imprese del retail fisico, ancora più in difficoltà a causa dell'aumento dei costi fissi», spiega Benny Campobasso, presidente nazionale di Fismo, l'associazione delle imprese moda di Confesercenti. «Per questo, invitiamo per i saldi a comprare nei negozi fisici, non solo per una maggiore qualità dell'acquisto - si possono toccare con mano e provare i capi, assistiti da un addetto alle vendite - ma anche per contribuire alla ripresa economica delle imprese e alla rivitalizzazione delle città e dei piccoli borghi».