ABRUZZO / ZONA GIALLA
Via libera ai ristoranti per il pranzo, ma non tutti riaprono
Taucci, Confesercenti: da noi la consuetudine è cenare nei locali. Per l'asporto, non tutti sono specializzati
PESCARA. Con la zona gialla, da oggi anche in Abruzzo, riaprono i ristoranti che potranno ospitare i loro clienti seppur solo per il pranzo, considerando che la chiusura, secondo il Dpcm è prevista alle 18. In molti però, nell'incertezza per il fatto di riaprire solo per due giorni, hanno deciso di lasciare le serrande abbassate. Come spiega il direttore di Confesercenti Pescara, Gianni Taucci, «a differenza delle grandi città, dove si va al ristorante anche a pranzo, molti ristoratori della nostra regione lavorano la sera, perché da noi c'è una maggior consuetudine alla cena al ristorante, anziché al pranzo, che si fa soprattutto alla domenica. Se poi aggiungiamo che molti lavoratori che fanno la pausa pranzo sono in smart working, è facile capire come ci siano pochi potenziali clienti».
Ha riaperto il ristorante Lecky Horn, a Montesilvano. «Avendo fatto regolarmente asporto» spiega il titolare, Claudio Mottini, «abbiamo riaperto nel senso di una continuità abitando anche sopra il locale. Le difficoltà ci sono, ma la speranza è quella di poter quanto prima tornare a una certa normalità. Oggi a pranzo abbiamo già una ventina di clienti ed è un buon inizio e un buon auspicio».
Non ha riaperto come molti locali per esempio la Trattoria del Mare, di Tatillo. «Aprire e poi richiudere non ha senso, soprattutto se hai a che fare, parlando di pesce, con il prodotto fresco. Lavorare poi in un clima di paura e di incertezza giova a poco. Quando ci saranno le condizioni riaprirò, anche perché per quelle attività medie, piccole, riaprire con numeri bassi diventa complicato. L'asporto? È un contentino. Lo facciamo soprattutto per i nostri clienti più affezionati. L'asporto può farlo soprattutto chi lo ha sempre fatto e chi è specializzato a farlo».