Banca Etruria, indagato il papà della Boschi. Il pm a Casini: «Mai nascosto nulla»
E Matteo Salvini risponde: «Come Lega chiedereremo un’ispezione in Procura ad Arezzo»
ROMA. Nuovo filone d’indagine sul dissesto di Banca Etruria, che ipotizza il reato di falso in prospetto per i bond del 2013. In questo filone sono indagati tutti i componenti del cda presieduto da Giuseppe Fornasari e del collegio sindacale, in carica dal 2011 al 2014. Quando Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, era già consigliere dell’istituto toscano. Il nuovo filone prende spunto dalla trasmissione alla procura da parte di Consob degli atti relativi all’annullamento del prospetto delle due emissioni e delle relative sanzioni a carico dell’intero cda. Oltre al falso in prospetto, sarebbe contestato anche il reato di ricorso abusivo al credito, in quanto data la falsità dei prospetti sarebbero falsi i presupposti su cui la banca si è rivolta al mercato per far sottoscrivere i suoi bond. La notizia, anticipata da La Verità, trova conferma in ambienti legali e investigativi. La Consob l’estate scorsa aveva multato per 2,7 milioni l’intero Cda in carica nel 2013 (120 mila euro per Boschi).
«Non ho nascosto nulla circa la posizione del consigliere Boschi in relazione alle domande che mi venivano poste dalla Commissione parlamentare. Le domande hanno riguardato i fatti in oggetto e non, in alcun modo, le persone iscritte nel registro degli indagati». Lo scrive il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, nella lettera inviata al presidente della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Pier Ferdinando Casini. Rossi nella lettera risponde alle accuse di aver «omesso notizie in merito ad un presunto status di indagato di Pier Luigi Boschi». Il magistrato, stando a quanto scrive Repubblica,avrebbe detto di ritenere tali addebiti «gravemente offensivi»,e di aver risposto a tutte le domande a lui formulate senza alcuna reticenza nè omissione.
«Ho chiarito che l’esclusione di Boschi riguardava il processo per bancarotta attualmente in corso - si legge ancora su Repubblica - mentre per gli altri procedimenti ho precisato che non essere imputati non significava non essere indagati. Null’altro mi è stato chiesto in merito».
Intanto arrivano i primi commenti della politica. «Il Pd prima usa le banche per coltivare potere e clientele. Poi, quando le ha definitivamente scassate,lascia sul lastrico i risparmiatori», scrive Beppe Grillo sul blog dei 5 stelle. Duro anche Matteo Salvini che fa sapere che come Lega chiederà un’ispezione in Procura ad Arezzo; e poi afferma: «Comunque è incredibile, di fronte a questa vicenda, che la Boschi sia ancora al governo».