RICCIONE

Chiuso il Cocoricò, la discoteca-simbolo fallita sotto una montagna di debiti

Negli Ottanta e Novanta era diventato il locale più alla moda della riviera romagnola. Ed erano tanti gli abruzzesi che partivano per andarci a trascorrere la nottata. Poi nel 1992 ci fu anche il delitto del 24enne pescarese Maurizio Mazzocchetti

RICCIONE. Il gruppo Cocoricò, cui fa capo l'omonima discoteca riccionese simbolo della riviera romagnola, è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Rimini che ne ha respinto la domanda di concordato preventivo. Lo riporta il Corriere di Romagna. Il prossimo 25 ottobre si terrà la prima udienza fallimentare dove si costituiranno i vari creditori capeggiati dall'Agenzia delle Entrate. Al centro dell'azione di Equitalia ci sarebbe il mancato versamento di imposte.

I guai della discoteca, sulla quale si accesero i riflettori anche per la morte di un 16enne per overdose nell'estate del 2015, sono iniziate con tasse non pagate, sia all'Erario sia al Comune di Riccione. Poi si sono aggiunte indagini penali condotte dalla Guardia di finanza, fin dal 2012 per evasione d'Iva, e per finire i più recenti problemi legati ai mancati pagamenti di artisti, tra cui il dj Graby Ponte che ha chiesto il sequestro dei marchi Titilla e Memorabilia.

A gennaio di quest'anno il comando riminese della Guardia di finanza aveva dato esecuzione a un sequestro preventivo, disposto dal tribunale di Rimini, nei confronti del locale per un ammontare complessivo di 810mila euro. L'equivalente delle imposte risultate evase a seguito degli accertamenti effettuati nel 2018 dalle fiamme gialle. T

anti i ragazzi abruzzesi che negli anni passati hanno trascorso almeno una notte in trasferta al Cocoricò. Ma c'è un fatto di sangue che lega in particolare quella discoteca all'Abruzzo. Il "delitto del Cocoricò" del 1992 quando un 24enne pescarese, Maurizio Mazzocchetti, venne ritrovato morto nel parcheggio del locale a quel tempo più alla moda della riviera. Una storia che si concluse con gli arresti e la condanna di tre ragazzi romani.