POLITICA IN LUTTO

E' morto Silvio Berlusconi

Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset si è spento a 86 anni all’ospedale San Raffaele di Milano

ABRUZZO. L'Abruzzo ricorda ancora quando, il 6 aprile del 2009, sorvolò la città dell'Aquila a poche ore dal terremoto e le tante volte in cui si è recato nella regione del suo amico e consigliere personale Gianni Letta.

Silvio Berlusconi è morto a 86 anni all’ospedale San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset era nato nel 1936 a Milano, ed è stato quattro volte Presidente del Consiglio.

“L’Italia è il paese che amo” è probabilmente la sua frase più celebre, la più evocata, ricordata, citata. Politico e imprenditore noto in tutto il mondo come il “Cavaliere”, soprannome assegnatogli dal giornalista sportivo Gianni Brera, dopo aver ricevuto l’onorificenza a cavaliere del lavoro, nel 1977, conferita dal presidente della Repubblica Giovanni Leone e alla quale ha rinunciato nel 2014.

Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha intrapreso l’attività di vendita porta a porta, presto però si dedicò all’attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia lasciata poi per quella dell’editoria, della comunicazione, della televisione.

I quattro governi guidati da Berlusconi, dal 1994 al 2011:

Silvio Berlusconi e' stato presidente del Consiglio per quattro volte. Il primo ingresso a palazzo Chigi risale al 1994, anno della sua discesa in campo e della fondazione del partito che ha guidato fino all'ultimo, Forza Italia. L'ultimo esecutivo da lui presieduto e' caduto nel 2011, a seguito delle dimissioni consegnate nelle mani del Capo dello Stato dallo stesso Cavaliere.

Il governo Berlusconi I e' stato il cinquantunesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XII legislatura. Il governo rimase in carica dall'11 maggio 1994 al 17 gennaio 1995. A seguito delle tensioni fra lo stesso Berlusconi e la Lega Nord, il partito allora guidato da Umberto Bossi decise di uscire dalla maggioranza.

Il governo Berlusconi II e' stato il cinquantasettesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XIV legislatura. Il governo rimase in carica dall'11 giugno 2001 all'aprile 2005. La campagna elettorale che prcedette la seconda vittoria del cavaliere fu caratterizzata dal famoso 'contratto con gli italiani' siglato nel salotto di Bruno Vespa. Ma a seguito della sconfitta elettorale alle regionali, Udc e Nuovo Psi ritirarono le loro delegazioni, costringendo Berlusconi a dimettersi.

Tre giorni dopo nasce il terzo governo Berlusconi, che resta in carica dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006 fino alla conclusione naturale della legislatura. Alle elezioni Berlusconi viene sconfitto da Romano Prodi: il 18 novembre 2007, in piazza San Babila a Milano, Berlusconi annuncia la nascita di un nuovo partito: il Popolo della Liberta'. L'anno dopo, alle elezioni politiche, la nuova formazione, che raggruppa Forza Italia e Alleanza Nazionale, assieme a formazioni minori di centro, si attesta come primo partito italiano.

Nasce cosi' il IV governo Berlusconi, sessantesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XVI legislatura. Resta in carica dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. E' l'esecutivo della rottura tra il Cavaliere e Gianfranco Fini, con la famosa frase "Che fai, mi cacci?" pronunciata dal leader di An. E' il 2010, l'esecutivo resta in carica ancora un anno, per poi cadere nel novembre del 2011 con le dimissioni di Berlusconi

IL CAVALIERE - E' nato lo stesso giorno di uno dei suoi avversari politici di sempre, Pierluigi Bersani. Tra le cariche che ha ricoperto e i soprannomi ricevuti si potrebbero riempire pagine. Politico e imprenditore noto in tutto il mondo come il "Cavaliere", soprannome assegnatogli dal giornalista sportivo Gianni Brera, dopo aver ricevuto l'onorificenza a cavaliere del lavoro, nel 1977, conferita dal presidente della Repubblica Giovanni Leone e alla quale ha rinunciato nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha intrapreso l'attività di vendita porta a porta, presto però si dedicò all'attività imprenditoriale nel campo dell'edilizia lasciata poi per quella dell'editoria, della comunicazione, della televisione.

L'IMPRENDITORE - La scalata inizia nel 1976 quando Berlusconi rileva Telemilano, una televisione via cavo, operante dall'autunno del 1974 nella zona residenziale di Milano 2, società che due anni dopo diventa Canale 5, rete televisiva a livello nazionale, comprendente più emittenti. Nel 1978 fonda Fininvest, una holding che coordina tutte le varie attività dell'imprenditore. Nel 1982 il gruppo si allarga con l'acquisto di Italia 1 dall'editore Edilio Rusconi e di Rete 4 nel 1984 dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore dando vita al primo duopolio televisivo con il servizio pubblico della Rai. E' stata la Legge Mammì, 1990 a rendere definitivamente legale la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati. Diventa il principale editore italiano nel settore libri e periodici, con l'acquisizione, nel 1990, della maggioranza azionaria di Mondadori. Consolidato il successo imprenditoriale il Cavaliere fa quella scelta che lo ha reso uno dei personaggi pubblici più conosciuti al mondo: scende in campo e lancia il partito di centro-destra Forza Italia. Con lui nasce la Seconda Repubblica, dopo gli scandali che, con "Mani Pulite" travolsero la Prima.

I PROCESSI E LA POLITICA - Dopo aver segnato la televisione sconvolge anche il panorama politico degli anni novanta con il 'berlusconismo'. Eletto alla Camera dei deputati nel marzo 1994, è stato confermato nelle successive quattro legislature, mentre nella XVII, dopo aver vinto le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, è stato eletto per la prima volta senatore a Palazzo Madama. Quattro volte presidente del Consiglio: nella XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3340 giorni complessivi (corrispondenti ad oltre
nove anni) è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell'Italia repubblicana. È stato l'unico leader politico mondiale ad aver presenziato a 3 vertici del G7/G8 come Presidente del paese ospitante: G7 del 1994 a Napoli, G8 del 2001 a Genova , G8 del 2009 a L'Aquila. Una carriera politica tormentata soprattutto dai tanti procedimenti giudiziari, più di venti, e scandali come il caso Noemi e quello Ruby. Il primo agosto 2013 è stato condannato a quattro anni di reclusione (con tre anni condonati dall'indulto del 2006) per frode fiscale, con sentenza passata in giudicato nel cosiddetto "processo Mediaset". Il 19 ottobre gli è stata irrogata la pena accessoria dell'interdizione ai pubblici uffici per due anni, a seguito dello stesso processo. Il 27 novembre 2013 il Senato della Repubblica ha votato a favore della sua decadenza dalla carica di senatore. Berlusconi ha lasciato il suo scranno dopo quasi vent'anni di presenza ininterrotta nelle due Camere. Tornato candidabile il 12 maggio 2018, viene eletto parlamentare europeo alle elezioni del 2019. Dopo nove anni di assenza dal parlamento tornerà in Senato, eletto nel collegio uninominale di Monza alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

NELLA VITA PRIVATA, la sua prima moglie è stata Carla Elvira Lucia dall'Oglio, dalla quale ha avuto due figli: Marina e Pier Silvio. Il secondo matrimonio è con l'attrice Veronica Lario, sposata nel  1990, dalla quale ha avuto tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. Dopo un divorzio milionario Silvio Berlusconi ha avuto una relazione con Francesca Pascale, molto più giovane di lui, e poi con Marta Fascina, giovane collega deputata di Forza Italia. Silvio Berlusconi è uno degli uomini più ricchi al mondo, secondo la rivista "Forbes" nella classifica dei paperoni era al sesto posto in Italia e 318º nel mondo, e sempre secondo la rivista statunitense, nel 2009 lo ha classificato 12º nella sua lista delle persone più potenti del mondo per il ruolo assunto nella politica italiana.

NELLO SPORT - Silvio Berlusconi entra nel mondo del calcio nel febbraio 1986 quando  rileva da Farina un Milan sull'orlo del fallimento. Ricoprirà la carica di presidente fino al 13 aprile 2017, salvo alcuni periodi di 'vacanza' (2004-2006 e 2008-2011) per l'incompatibilità col ruolo di presidente del Consiglio dei Ministri. Cederà la società al cinese Li Yonghong dopo aver condotto i rossoneri alla conquista di 29 trofei in 31 anni: 8 scudetti, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions, due Intercontinentali, 5 Supercoppe Europee e un Mondiale per club. Lasciato il Milan - che negli anni Novanta prova a trasformare in una società polisportiva acquistando i titoli di società lombarde di varie discipline quali baseball, rugby, hockey su ghiaccio, pallavolo, progetto poi accantonato nel '94, con l'entrata in politica -, dopo circa un anno Berlusconi è tornato nel mondo del calcio. Con al fianco Adriano Galliani, storico amministratore delegato durante l'era milanista, nel settembre 2018 rileva il Monza in C, portandolo nel giro di quattro stagioni al suo primo campionato di serie A chiuso all'undicesimo posto.

Reazioni e commenti in Abruzzo:

Il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia Guido Liris scrive: "Uomo dall’incredibile carisma, statista illuminato e visionario, è al suo pragmatismo imprenditoriale che, da abruzzesi e aquilani, ancora oggi dobbiamo dire grazie per la risposta - unica nella storia - all’emergenza terremoto del 2009. È stato uno dei personaggi più influenti della politica italiana degli ultimi 30 anni, pioniere della comunicazione. Se oggi esiste un centrodestra forte e coeso, maggioranza nel paese, lo dobbiamo a lui e al ruolo chiave che ha svolto sin dalla sua discesa in campo, quando seppe far dialogare componenti culturali non sempre affini costruendo un fronte moderato e democratico capace di guidare la nazione Per anni, grazie alla sua levatura, è riuscito a costruire coalizioni capaci di impedire alla sinistra di prendere il potere ed ha resistito ad attacchi di ogni tipo da parte di chi, non riuscendo a sconfiggerlo nelle urne, tentata di farlo attraverso altre strade”, continua il senatore. “Il centrodestra gli deve molto e molti di quelli che oggi sono ai vertici dello Stato sono ‘figli’ della sua politica”.

Il presidente della Regione Marco Marsilio afferma: "Con Silvio Berlusconi scompare uno statista e un imprenditore che ha saputo guidare l'Italia, unendo l'intero centrodestra e tracciando un percorso che ancora oggi vede, con Giorgia Meloni alla guida del Governo, unità di intenti.
Gli abruzzesi hanno avuto modo di conoscerlo soprattutto in occasione del terremoto dell'Aquila, quando, con Bertolaso a capo della Protezione civile, ha saputo attuare una linea di interventi che ha impedito che il capoluogo della nostra regione divenisse una città fantasma.
Oggi esprimo il cordoglio a nome personale e dell'intera giunta regionale per la sua scomparsa". 

Questa la dichiarazione del coordinatore regionale di Italia Viva Camillo D'Alessandro: "Ognuno di noi ha il suo giudizio, in ogni caso ha fatto la storia del nostro Paese, nella Istituzioni, in Economia, nel mondo della televisione italiana.

La sua storia non è mai stata la mia, l'ho sempre combattuto. La morte non cancella il giudizio di ognuno di noi, la morte non santifica, né c'è vittoria per gli avvoltoi.

Ha combattuto in modo incredibile la malattia, non si è arreso mai ed è il tratto distintivo della sua vita, nel bene e nel male. Alla comunità di Forza Italia Abruzzo ed ai suoi elettori le nostre condoglianze".

Berlusconi: il ricordo del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi  in una nota del primo cittadino del capoluogo di Regione di legge: "Silvio Berlusconi amava L’Aquila. Se oggi la città è in grado di guardare al futuro e si è rialzata dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009 lo si deve anche grazie alla sua tenacia, al suo impegno e alla sua visione prospettica delle cose.  Capì sin da subito la gravità di quella tragedia per cui il governo di centrodestra dell’epoca stanziò oltre dieci miliardi, fondamentali per gestire l’emergenza e le prime fasi di ricostruzione in 57 comuni dislocati su tre province abruzzesi, con centomila sfollati e, purtroppo, 309 vittime.   Dieci anni dopo quegli eventi il presidente Berlusconi è tornato in questa terra e con commozione e sincero trasporto ricordò quei giorni drammatici, rivendicando con orgoglio un’operazione senza precedenti nella storia del nostro Paese, con 4500 alloggi per dare un tetto sicuro a oltre 20mila persone e scuole pronte a settembre: iniziativa cruciale e determinante che ha consentito di scongiurare il pericolo di spopolamento di questa terra.   Ha creato un modello che funziona, sicuramente migliorabile ma che ciecamente si è scelto di non seguire in occasione di altre calamità naturali che hanno colpito l’Italia e che, invece, potrebbe essere una delle chiavi di volta per superare la crisi generata dall’alluvione in Romagna.  Ricordo che fu tra i primi a chiamarmi nel 2017, in occasione della mia prima elezione a sindaco, per congratularsi per la vittoria elettorale, mostrando quelli che erano alcuni caratteri distintivi della sua personalità: affabilità e confidenzialità grazie alle quali è stato possibile instaurare un rapporto di reciproca stima e simpatia che mi permettevo di rinverdire in occasione dei consueti e amichevoli auguri in occasione del suo compleanno, il 29 settembre.  L’Italia perde una figura che ha segnato un’epoca non solo nella politica, ma anche nella società, nell’editoria e nello sport. Questo, al di là delle appartenenze politiche, è un elemento oggettivo e incontrovertibile".