I giudici: sì ai vaccini obbligatori nelle scuole dell'infanzia
Il parere del Consiglio di Stato. Intanto in Sicilia la quarta vittima del morbillo
ROMA. Sì ai vaccini per le scuole dell'infanzia. Vaccinare i bambini da 0 a 16 anni per l’accesso a scuola è obbligatorio già da quest'anno, come previsto dalla legge approvata in via definitiva il 28 luglio. La conferma arriva dal Consiglio di Stato, che ha dato un parere sul tema in risposta al quesito posto dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Già a decorrere dall’anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione», si legge nel documento. «Una buona notizia: è sempre importante ricordare che i vaccini sono le uniche armi che abbiamo per combattere virus pericolosissimi», ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Rispettiamo il parere del Consiglio di Stato - dice il governatore Zaia -. resta in piedi il nostro ricorso alla Corte Costituzionale, che è anche stato aggiornato sulla base della conversione nella legge 119 del decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini, la cui discussione è stata fissata dalla Consulta per il 21 novembre, in udienza pubblica». Intanto in Sicilia un uomo di 42 anni è morto per morbillo. Si tratta del quarto decesso nel 2017 in Italia. L’uomo, residente a Catania, non era vaccinato ed era immunodepresso. Secondo il bollettino del ministero della Salute, in Italia quest’anno si sono verificati già 4.575 casi (erano stati 800 in tutto il 2016). I casi si rilevano per l'88% tra non vaccinati, per il 6% tra vaccinati con una sola dose. Il 35% dei casi ha presentato almeno una complicanza. Il totale dei ricoverati è pari al 44% ed il 22% delle persone colpite è stata visitata in Pronto soccorso. Tutte le Regioni hanno segnalato casi, ma il 90% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. L'età media dei casi è di 27 anni. La maggior parte (74%) è stata segnalata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni. L'incidenza maggiore si è verificata nei bambini sotto l'anno di età. Infine, sono 300 i casi segnalati tra gli operatori sanitari.