TURNO DI NOTTE
L’alchimia che unisce l’inizio con la fine
L’inizio e la fine, a volte, coincidono. Capita spesso nello sport dove l’età segna prematuramente gli epiloghi. È successo di nuovo, l’altro ieri, a Londra su un campo da tennis del Torneo di Wimbledon. Di fronte c’erano due americane: Venus Williams, 39 anni, cinque volte campionessa di quel torneo, e Cori “Coco” Gauff, 15 anni, numero 313 della graduatoria mondiale delle tenniste. Ha vinto in due set, Coco. «Sto letteralmente vivendo il mio sogno», ha detto la giovane tennista dopo aver battuto il suo idolo di infanzia. «Non sarei qui se non fosse per lei. Ho detto a Venus di essermi sempre ispirata a lei». E Venus le ha reso l’onore: «Ha fatto tutto bene. Meglio di me. Ha servito bene. Si è mossa bene. È stata una grande partita per lei». Partite come quella tra Coco e Venus sono più di un passaggio di consegne da una generazione all’altra. Fra la giovane stella nascente e quella che ha imboccato la parabola discendente passa un flusso di energia spesso non contaminata da invidia o risentimento. È così anche nei mestieri. Il maestro consegna all’allievo non solo la conoscenza accumulata in una vita ma anche uno scrigno di sogni e speranze che il tempo posto davanti al giovane trasforma e arricchisce, in un sortilegio alchemico di cui ci è ignota la formula ma che non smette di incantarci con la sua segreta bellezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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