TURNO DI NOTTE
La giusta distanza dal mondo là fuori
L’epidemia ci ha insegnato a mantenere fra noi e gli altri una distanza di sicurezza che ci tenga al riparo dal contagio del virus. Ma c’è anche un’altra distanza che riguarda l’isolamento al quale la quarantena ci ha costretti, una lontananza emotiva, alla quale ci stiamo abituando, fra noi e i problemi emotivi irrisolti lasciati nel mondo là fuori. Il dilemma del porcospino: Arthur Schopenhauer chiamava così il problema della giusta distanza da mantenere rispetto al sartriano inferno degli altri. Una separazione psicologica “giusta” perché ci permette di non soccombere agli opposti rischi della sterilità emotiva e dell’eccesso di empatia. Il filosofo tedesco raccontava questa delicata equazione attraverso un apologo. Eccolo. «Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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