La rete a due livelli I fanatici islamici e gli abili falsari
Un doppio livello, con il primo popolato di estremisti islamici pronti a punire i «maiali» occidentali per il loro stile di vita e il secondo di falsari molto più interessati al denaro che ai...
Un doppio livello, con il primo popolato di estremisti islamici pronti a punire i «maiali» occidentali per il loro stile di vita e il secondo di falsari molto più interessati al denaro che ai precetti del Corano. Queste le caratteristiche della rete tessuta in Italia dall'attentatore del mercatino di Berlino. L'analisi dei telefoni di Amri ha già dato tante risposte. Le prime hanno riguardato il livello più alto della rete, personaggi che ruotavano - e ruotano - attorno alla moschea di Latina. Tre sono stati espulsi tra febbraio e marzo dell'anno scorso: erano tutti sulla rubrica di Amri e sono tutti tunisini. E nel primo livello c'era anche Mounir Khazri: «Si è reso protagonista - scrive il Gip - di condotte di incitamento all'azione violenta con finalità terroristiche ai danni di cittadini italiani». Khazri è in contatto diretto con Abdel Salem Napulsi, il palestinese arrestato ieri. Il 23 agosto i due parlano al telefono. «Non ti devi fidare di loro perché sono infedeli, gente che non conosce Dio, gente senza parole di valore» dice Napulsi che poi, quando Mounir sottolinea che «i cani ti scanno ascoltando», prosegue: «Bisogna tagliargli testa e genitali».
Nel secondo livello ci sono i falsari, che procacciano documenti falsi. E gli investigatori lo scoprono grazie a Montassar Yacooubi, l'uomo che con la moglie ha ospitato Amri ad Aprilia. I due si erano conosciuti a Lampedusa, nel 2011. «Su richiesta di Amri ho chiamato Baazaoui per procurargli documenti falsi, un passaporto e un permesso di soggiorno, con i quali voleva andare in Germania» ha messo a verbale Yacooubi. Akram Baazaoui è un tunisino, anche lui: nel 2015 era fisso a Latina ma soprattutto è al vertice di un'organizzazione che si muove tra Napoli e Caserta e che secondo gli inquirenti è un «vero e proprio punto di riferimento per i tunisini che emigrano in occidente». Baazaoui tiene i contatti con il nord Africa «per la predisposizione degli sbarchi» e con i referenti nei paesi europei per la destinazione finale dei connazionali.
Nel secondo livello ci sono i falsari, che procacciano documenti falsi. E gli investigatori lo scoprono grazie a Montassar Yacooubi, l'uomo che con la moglie ha ospitato Amri ad Aprilia. I due si erano conosciuti a Lampedusa, nel 2011. «Su richiesta di Amri ho chiamato Baazaoui per procurargli documenti falsi, un passaporto e un permesso di soggiorno, con i quali voleva andare in Germania» ha messo a verbale Yacooubi. Akram Baazaoui è un tunisino, anche lui: nel 2015 era fisso a Latina ma soprattutto è al vertice di un'organizzazione che si muove tra Napoli e Caserta e che secondo gli inquirenti è un «vero e proprio punto di riferimento per i tunisini che emigrano in occidente». Baazaoui tiene i contatti con il nord Africa «per la predisposizione degli sbarchi» e con i referenti nei paesi europei per la destinazione finale dei connazionali.