TURNO DI NOTTE
Quel bambino salvato dall’ostinazione
Un bambino salvato dall’annegamento sotto gli occhi disperati dei genitori. La storia è di quelle che non superano di solito la barriera delle cronache locali. La racconta il Tirreno, quotidiano toscano. I protagonisti sono Riccardo Berchielli, 47 anni, infermiere dell’Usl di Pisa, e un bambino di 5 anni e mezzo, figlio di una coppia di giovani bengalesi che abita a Pisa. Il bambino sta annegando a pochi metri dalla riva a Marina di Vecchiano. A testa in giù nell’acqua, non dà segni di vita. L’infermiere, in ferie, risponde alla richiesta di aiuto. Con un amico, un vigile del fuoco di Prato fa la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco al bimbo che però non si riprende. Le persone in spiaggia cercano di allontanare i genitori da un epilogo che appare scontato. Ma la testardaggine dell’infermiere ha la meglio. «All’improvviso», racconta lui, «è tornato a respirare». Che farne di questa storia? Rallegrarsi del lieto fine, certo. E poi, magari, pensarci su e concludere che, no, forse non sarà la bellezza a salvare il mondo, come ci siamo abituati a ripetere, ruminando le parole del principe Miškin di Dostoevskij. No, forse a salvare il mondo sarà quella umanissima forma di fede che è l’ostinazione nel bene. La speranza contro ogni speranza di cui parla San Paolo: la fede nell’impossibile che a volte diventa possibile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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