TURNO DI NOTTE
Quel portafogli restituito con mitezza
Un immigrato del Bangladesh di 23 anni ha bussato, l’altro giorno, alla caserma dei carabinieri della stazione Roma Macao per restituire un portafogli, trovato per terra in via Nazionale. Dentro c’erano carte di credito, documenti e 2.005 euro in contanti. I carabinieri l’hanno messo in contatto con la persona che aveva smarrito il portafogli, un professionista romano, e i due si sono incontrati in caserma per la restituzione. Il proprietario del portafogli lo ha ringraziato e gli ha offerto una ricompensa per la sua onestà. Ma il giovane ha rifiutato i soldi. Storie come questa si raccontano di solito per dimostrare che ci sono immigrati onesti. Ma questa è un’altra forma di razzismo, propria di chi dà per scontato il contrario. Il gesto dell’immigrato del Bangladesh ci attira, invece, per la sua mitezza, una qualità spirituale che stiamo smarrendo insieme alla capacità di comprendere le ragioni altrui. È un dono prezioso, la mitezza, che ci aiuta ad affrontare il destino senza rassegnazione ma anche senza piegarci sotto il peso del narcisismo. «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime», dice Gesù nel Vangelo di Matteo e aggiunge. «Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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