L'astronauta Dave Bowman disattiva il supercomputer Hal 9000 nel film 2001 Odissea nello Spazio

TURNO DI NOTTE

Se la scienza prepara i superuomini

Spesso i più diffidenti verso la scienza sono proprio gli scienziati. Come il grande astrofisico inglese, Stephen Hawking, scomparso in marzo. Hawking coltivava più di un timore sul futuro dell'umanità, come possiamo scoprire ora leggendo il suo ultimo libro, “Le mie risposte alle grandi domande”, che esce oggi in tutto il mondo. Secondo lo scienziato, gli esseri umani saranno soppiantati da una versione “migliorata” di loro stessi grazie ai progressi dell'ingegneria genetica. Gli attuali bipedi pensanti, spiega Hawking, «presumibilmente si estingueranno, o perderanno importanza». Sempre secondo l’astrofisico, qualche problemino potrebbe esserci anche con l’intelligenza artificiale. «Il vero rischio con l'intelligenza artificiale non è la cattiveria, ma la competenza», spiega Hawking. «Un'intelligenza artificiale super-intelligente sarebbe molto efficace nel raggiungere i suoi scopi e se quegli scopi non sono in linea con i nostri sarà un problema». Che fare? Be’ una soluzione ci sarebbe. È quella raccontata da Kubrick nel suo film “2001: Odissea nello spazio”. Ricordate cosa fa l’astronauta David Bowman per liberarsi dal potere di Hal, il comupter di bordo? Si infila dentro il cervellone e lo sabota senza farsi intenerire dall’agonizzante voce del cervello ribelle creato dall’uomo. Facciamo ancora in tempo? Forse sì.
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