TURNO DI NOTTE
Se un’App promette di spogliare le donne
Molte donne sono convinte che quando gli uomini si riuniscono fra di loro parlino soprattutto di donne nude. A pensarla così era anche un poeta premio Nobel. In una lettera a Ezra Pound, il glaciale T.S. Eliot confessava: «Se al pubblico riusciamo a dare un po’ di spogliarello, si berrà anche la poesia». E’ questa convinzione ad aver spinto, di recente, un gruppo di cervelloni a inventare un’App chiamata DeepNude (Profondo Nudo). Bastava inserire la foto di una donna e l’applicazione era in grado di fornire l’immagine della stessa completamente nuda. DeepNude è durata in Rete solo quattro giorni, per le proteste degli utenti. «Non avremmo mai immaginato che non saremmo riusciti a controllare il traffico», hanno detto gli inventori dell’App prima di chiudere il loro sito. A chi ha più di 50 anni la DeepNude suscita ricordi più casalinghi, come quelli della pubblicità degli “Occhiali a raggi X” sul retro delle schedine del Totocalcio. Erano all’apparenza semplici occhiali da sole che però promettevano di perforare i vestiti delle ragazze. Non si è mai capito come ci riuscissero. C’è da scommettere che, come per la DeepNude, occorresse anche una buona dose di fantasia. Tuttavia c’è chi sostiene che, a forza di abusare dell’immaginazione, l’indesiderato effetto finale fosse quello di un brusco abbassamento della vista.
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