Salta lo stop alle trivelle, l'Abruzzo alla finestra
La bozza era prevista nel decreto Milleproroghe, la regione interessata. Intanto vengono congelati fino a luglio 2021 gli aumenti autostradali
ROMA. E' saltato lo stop alla ricerca e coltivazione di idrocarburi su tutto il territorio nazionale previsto dalla bozza del decreto Milleproroghe, atteso oggi in consiglio dei ministri. La notizia, anticipata dal Sole 24 ore, trova conferma in ambienti di governo. Viceversa nel Cdm entra il blocco delle tariffe autostradali, decisione quasi scontata considerato il periodo difficile per tutti: di conseguenza quest'anno in Abruzzo non ci sarà la solita stangata di fine anno sul pedaggio. Ma andiamo per ordine.
Il blocco delle trivelle prevede (prevedeva) il divieto «di nuovi permessi di prospezione o di ricerca ovvero di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi» in tutta Italia. Non solo, il Mise, si legge, «rigetta» le nuove domande mentre le concessioni in essere, comprese quelle già prorogate, non potranno più andare oltre l'attuale data di scadenza. Un documento che ha importanti risvolti anche per l'Abruzzo considerata l'affollata presenza di piattaforme oil&gas e l'elenco delle richieste di nuove concessioni sia in mare che sulla terraferma. Ma che è saltato all'ultimo momento e che è attualmnte oggetto di polemiche e contrasti tra coloro che lo osteggiano e invece lo richiedono gran voce.
Capitolo autostrade: i piani economico-finanziari, cui sono legati gli adeguamenti delle tariffe (sia in aumento che in calo), potranno essere perfezionati fino a fine luglio 2021. Quindi alla fine di quest'anno non ci saranno aumenti al casello in attesa dei piani: attualmente, sono scaduti per 18 società, compresa Aspi che ha fatto passi avanti, anche se l'iter non è ancora completato.