TODAY
10 MARZO
Oggi, ma nel 1948, a Corleone, in provincia di Palermo, sicari agli ordini del mandamento locale di Cosa nostra rapivano e uccidevano il sindacalista corleonese Placido Rizzotto, di 34 anni, e gettavano il corpo nelle doline di Rocca Busambra. L’agguato mortale avveniva mentre la vittima (nella foto, particolare, olio su tela, 100x120 centimetri, del 2004, di Gaetano Porcasi, di Partinico), esponente di spicco di zona del Partito socialista italiano, in particolare della corrente massimalista, segretario della Camera del lavoro cittadina, già presidente dei reduci e dei combattenti dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Palermo, si stava recando ad un incontro politico. Il suo impegno in favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre incolte e più in generale il sostegno verso i lavoratori agricoli e i piccoli allevatori, nello scenario di arretratezza socio-economica di quel lembo di Sicilia, caratterizzato dall’infiltrazione malavitosa e dallo strapotere dei latifondisti, gli costava la vita. Verosimilmente, ad accoppare Rizzotto erano Vincenzo Collura e Pasquale Criscione, insieme a Luciano Liggio, luogotenente del medico Michele Navarra, capomafia di Corleone, detto “’U patri nostru”. Ma prima confesseranno, poi ritratteranno, quindi verranno assolti per insufficienza di prove e alla fine l’omicidio non avrà alcun colpevole assicurato alla giustizia. I resti verranno ritrovati dai poliziotti del commissariato di Corleone il 7 luglio 2009. La corrispondenza verrà confermata, il 9 marzo 2012, attraverso l’esame del DNA comparato con quello estratto dal corpo riesumato del padre Carmelo Rizzotto. Il 24 maggio 2012 si terrà, sempre a Corleone, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il funerale di Stato. Il giorno dopo il delitto Rizzotto, l’11 marzo di quel 1948, veniva giustiziato, presumibilmente con un’iniezione letale di veleno, il pastorello Giuseppe Letizia, di 12 anni, nell’ospedale dei Bianchi, diretto da Navarra, poiché reo di aver assistito e di aver poi riferito dell’eliminazione di Rizzotto.