TODAY
12 gennaio
Oggi, ma nel 1971, a Reggio Calabria, alla stazione ferroviaria, veniva colpito mortalmente, con un sasso in faccia, Antonio Bellotti, agente della Pubblica sicurezza, in forza al secondo reparto celere di Padova, mentre era insieme alle altre guardie, pronto per tornare nella caserma padovana, su un vagone riservato, dopo tre mesi di servizio volto a mantenere l'ordine pubblico in occasione delle proteste di piazza per il trasferimento del capoluogo regionale da Reggio Calabria a Catanzaro.
Il poliziotto, originario di Lettere, in provincia di Napoli, di 19 anni, morirà (nella foto il corteo funebre con la bara del "celerino" avvolta nella bandiera tricolore) il 16 gennaio successivo nell'ospedale di Messina, per il trauma riportato alla base del cranio, senza uscire mai dal coma. L'omicidio rimarrà senza un colpevole assicurato alla giustizia. La vittima verrà insignita della medaglia d'oro al valor civile nel 1977. In quell'occasione, il 4 dicembre di quell'anno, a Lettere, su iniziativa del sindaco Andrea Pentangelo, verrà inaugurato il monumento commemorativo in piazza Roma. Il 16 gennaio 2011, per la ricorrenza del 40° anniversario della morte, sempre nella cittadina natale, gli verrà intitolata anche una via.
Il 13 giugno 2018, ancora a Lettere, verrà dedicata una scuola alla memoria del concittadino assassinato mentre indossava la divisa da tutore della legge nel delicato contesto della fase finale dei moti di Reggio: che avranno un peso notevole nella storia dei cosiddetti anni di piombo italiani. Anche all'interno della sede della Polizia, a Padova, una targa ricorderà Bellotti.