TODAY
13 MARZO
Oggi, ma nel 1987, a Ravenna, nel bacino di carenaggio del porto, nella stiva numero 2 della motonave Elisabetta Montanari, appartenente al compartimento marittimo di Trieste, durante le operazioni di manutenzione straordinaria della cisterna adibita al trasporto di gpl, scoppiava l’incendio le cui esalazioni causavano la morte per asfissia di 13 operai. Le fiamme scaturivano dalla saldatura dei serbatoi che davano fuoco all’olio minerale fuoriuscito da una tubatura. L’assenza di estintori tagliava ogni via di fuga ai “picchettini”, ovvero ai lavoratori adibiti alla rimozione delle incrostazioni e dei residui di combustibile. Tra le vittime vi erano Gianni Cortini, di 19 anni, ravennate, al suo primo giorno di impiego, come pure Massimo Romeo, di 24 e Paolo Seconi, ugualmente di 24, Marco Gaudenzi, di 18, il più giovane, di Bertinoro, e Mosad Mohammed Abdel Hady, di 36, egiziano, l’unico immigrato di provenienza extracomunitaria, residente a Marina di Ravenna; Vincenzo Padua, 60, il solo dipendente Mecnavi, la società incaricata della manutenzione, prossimo al pensionamento. L’incidente destava enorme clamore per la fine del sorcio toccata alle maestranze più disagiate, costrette ad accettare quegli incarichi per sopravvivere, perlopiù in nero e senza tutele, ironia della sorte all’interno di una nave cisterna tirata in secco. L’iter processuale sarà tortuoso e alla fine le pene per i responsabili saranno esigue: Enzo Arienti, titolare Mecnavi, che avrà la condanna più ingente, dovrà scontare quattro anni di reclusione. Tutta la vicenda verrà raccontata nel libro di Angelo Ferracuti intitolato “Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia”, con inserto fotografico di Mario Dondero, che sarà pubblicato dalla casa editrice torinese Einaudi, nel 2013.