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14 giugno

Oggi, ma nel 1961, in tutta Italia, usciva nelle edicole la collana editoriale “Lampo”, quindicinale, da 16,5x8 centimetri, al costo di 50 lire ad albo, da 100 pagine, della casa editrice Araldo, di Milano, di Sergio Bonelli, contenente la prima storia, “La foresta degli agguati” (nella foto, particolare, la copertina a colori, sempre uscita dalla matita di Ferri) in strisce, del fumetto “Zagor, l’invincibile giustiziere di Darkwood", creato da Guido Nolitta, pseudonimo dello stesso Bonelli, e disegnato da Galieno Ferri. Diverrà il più celebre tarzanide del Belpaese, destinato ad entrare nell’iconografia del costume tricolore degli anni ’60 e non solo.

Letteralmente “Za-gor-te-nay” nella lingua dei nativi americani, “Lo spirito con la scure”, ambientato nel nord est degli Stati Uniti d’America nel periodo della colonizzazione, era incentrato sul mantenere la pace e combattere gli usurpatori, con tanto di elementi di fantascienza, integrati tra i capisaldi western delle storie da terra di frontiera.

In appendice al volumetto c’erano le rubriche “Aneddoti” e “Frasi celebri”, ma anche racconti a puntate scritti da Valerio Bortolazzi. Zagor entrerà talmente tanto nell’immaginario collettivo da essere citato nel brano intitolato “Freddo cane in questa palude”, del cantautore di Correggio Luciano Ligabue, nel suo album d’esordio, ”Ligabue”, del 1990. Il pezzo, tra l’altro, era stato già inserito da Pierangelo Bertoli, nella raccolta “Sedia elettrica”, dell’anno precedente, 1989. Nel 1987, uno dei primi giochi home per computer Commodore ’64, realizzato da Marco Corazza, per la Systems editoriale, dava la possibilità all’utente di vestire proprio il ruolo di “Zagor”.