TODAY
16 MAGGIO
Oggi, ma nel 1921, a Viareggio, in provincia di Lucca, negli scontri in piazza Vittorio Emanuele II, detta “piazza grande”, tra squadristi, capeggiati da Lino Reggiani, e comunisti, guidati da Alessandro Bandoni, le camicie nere uccidevano il mastro marinaio Enrico Paolini e il calafato Pietro Nieri, entrambi di 25 anni, a colpi di pistola calibro 9. Nelle colluttazioni venivano feriti anche i manifestanti Ottavio Orlandi e Gino Fiorelli. Quel 16 maggio le elezioni comunali decretavano la vittoria del Partito comunista d’Italia. Questo aveva creato l’agitazione dei fascisti locali, facenti riferimento al segretario Carlo Scorza. Quest’ultimo, originario di Paola, in provincia di Cosenza, classe 1897, sarà, tra l’altro, l’ultimo gerarca in orbace a capo della segreteria del Partito mussoliniano, dal 19 aprile al 25 luglio 1943, prima dell' istituzione del Partito fascista repubblicano, che avverrà il 18 settembre ’43. Il duplice omicidio di Paolini e Nieri era da inserirsi (nella foto, particolare, i due malcapitati, in ordine di elencazione, dall’alto al basso e nell’immagine principale il luogo della spedizione punitiva littoria, che verrà rinominata alla loro memoria) nello strascico di agitazioni verificatosi in seguito all’assalto, del 2 maggio precedente, da parte dei “neri”, alla sede della Lega dei maestri d’ascia e calafati cittadina, che aveva comportato il ratto e la distruzione della bandiera. Tale gesto, ritenuto provocatorio dai “rossi”, aveva portato allo sciopero del 4 maggio, da parte delle maestranze della darsena. Il fatto di sangue rientrava nel computo delle vittime del “biennio nero” che macchiava il Belpaese dopo gli assassinii del “biennio rosso”. Il delitto non vedrà alcun colpevole assicurato alla giustizia.