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17 MARZO
Oggi, ma nel 1805, a Milano, veniva creato il regno d’Italia, con Napoleone Bonaparte come re. Sorgeva dalla trasformazione della Repubblica italiana, sorella della Francia, fondata il 26 gennaio 1802, dalla base della repubblica Cisalpina, avente sempre Il condottiero corso come presidente.
Napoleone, originario di Ajaccio, classe 1769, nato da genitori italiani, già proclamato dal senato transalpino come imperatore dei francesi, dal 18 maggio 1804, verrà incoronato re d’Italia il 26 maggio successivo, nel Duomo milanese. Per la cerimonia utilizzerà -e sarà l’ultimo- l’antica corona di ferro dei regnanti longobardi. Reliquia conservata nel Duomo di Monza (nella foto, particolare, rilievo in marmo dello scultore ravennate Gaetano Monti raffigurante proprio l’incoronazione di Napoleone come re d’Italia, conservata nell’atrio dei gesuiti del milanese Palazzo di Brera), che, secondo antica credenza, nascondeva all’interno un cerchio di ferro ricavato da un chiodo della croce sulla quale era stato sottoposto a supplizio Gesù Cristo.
Il regno d’Italia napoleonico verrà considerato il nucleo originario dal quale deriverà il regno, unificato, che verrà proclamato nel 1861, non a caso il 17 marzo, e che sarà guidato dal sovrano sabaudo Vittorio Emanuele II.
L’esperienza di Napoleone come sovrano italiano terminerà il 25 maggio 1814, con la deposizione formale e l’assunzione della presidenza della reggenza del governo provvisorio italico da parte del generale austriaco Heinrich Johann Bellegarde. Atto che segnerà il passaggio della dominazione del Belpaese dalla Francia all’Austria. Ma in realtà il termine di quell’avventura napoleonica avverrà con l’abdicazione del vice-re d’Italia, vero protagonista presente sul suolo italico durante i lunghi periodi di permanenza all’estero di Napoleone, impegnato in campagne di conquista e battaglie di consolidamento del suo potere.
Il vice-re sarà, dal 5 giugno 1805, Eugenio di Beauharnais. Quest’ultimo era il figlio di prime nozze di Giuseppina Tascher de La Pagerie, la prima moglie di “N”, e risiederà nella villa reale di Monza. Il vice-re lascerà il suo ruolo, andando in esilio in Baviera, il 26 aprile 1814. Oltre a Beauharnais saranno personaggi di primo piano del regno d’Italia napoleonico: il cancelliere guardasigilli Francesco Melzi d’Eril; il grande elemosiniere e arcivescovo di Ravenna Antonio Codronchi; il gran maggiordomo maggiore Giuseppe Fenaroli Avogadro; il gran ciambellano Antonio Litta Visconti Arese; il grande scudiere Carlo Montecuccoli Caprara. L’estensione del territorio amministrato sarà complessivamente di 75.740 chilometri quadrati e i sudditi saranno 6 milioni 700mila.