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21 novembre
Oggi, ma nel 1934, a New York, ad Harlem, nell’Apollo Theatre, debuttava Ella Fitzgerald, di 17 anni, cantante jazz caratterizzata da voce estremamente potente con estensione di oltre tre ottave, destinata a diventare punto di riferimento nel panorama musicale internazionale. Rimarrà in attività per sessant’anni.
Sarà iconico in particolare il concerto che terrà, a Roma, al Teatro Sistina, il 25 aprile 1958, in occasione del suo 41° compleanno, -e non 40° come erroneamente riportato su manifesti e dischi, essendo nata a Newport News, nello stato della Virginia, il 25 aprile 1917- che verrà registrato con il quartetto di Oscar Peterson. In particolare, in quella occasione, rimarrà negli annali l’interpretazione del pezzo “Saint Louis blues”. Altrettanto importante sarà la serata al Teatro lirico di Milano, del 30 gennaio 1966, insieme a Duke Ellington, duetto che passerà, il 19 febbraio successivo, anche sul piccolo schermo tricolore, nella trasmissione Studio Uno, condotta da Lelio Luttazzi, sul Programma nazionale Rai, con la regia di Antonello Falqui.
Ma ben impressa nella memoria dei tanti estimatori italiani resterà anche la performance orchestrata da Ella (nella foto, particolare, immortalata in primissimo piano, dall’archivio Getty Images) con The Paul Smith quartet, il 20 febbraio 1960, nella prima delle due sessioni della quinta edizione del Sanremo jazz festival, nel Salone delle feste del Casinò della Città dei fiori. Ancora, il 5 giugno del 1969, nel teatro Pietro Metastasio di Prato, con tanto di ritorno l’anno successivo, il 4 maggio 1970, nella stessa sede, accompagnata dal trio di Tommy Flanagan. E poi ci sarà pure la puntata del varietà televisivo “Buonasera Raffaella”, in onda su Rai 1, in diretta da New York, dagli studi di SilverCup a Long Island, il 20 febbraio 1986, nel corso della quale Raffaella Carrà, animatrice del format, duetterà con la Fitzgerald in “When the saints go marching in”.