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22 ottobre
Oggi, ma nel 1797, a Parigi, Andrè-Jacques Garnerin eseguiva quello che verrà considerato il primo lancio con il paracadute. La cupola era realizzata in seta e la discesa, di mille metri, era effettuata all’interno di una navicella simile a quella utilizzata per le prove in mongolfiera. La tela, a forma d’ombrello, aveva colore bianco e diametro di sette metri.
Garnerin, parigino, classe 1769, era già un pioniere dell’attività aerostatica e verrà insignito del titolo di ufficiale dell’Aeronautica transalpina proprio per le sue invenzioni e sperimentazioni. La nipote, Elisa Garnerin, già dall’età di 15 anni, porterà avanti gli studi di Andrè-Jacques. Elisa sarà in Italia, a fornire dimostrazioni, dal 1824 al 1828. Per la precisione a Milano, il 19 maggio 1825, a Venezia, il 12 febbraio 1826, a Torino, il 29 giugno 1827. Più spettacoli anche a Verona e a Padova (nella foto, particolare, schizzo del globo e del ferma cadute del volo padovano del 1825, stampato dall’editore Gamba, di Padova, proprio di quell’anno. Poi ripreso dal milanese “Corriere delle dame”, del 21 aprile 1827).
Trade d’union tra Andrè-Jacques ed Elisa sarà il fratello del primo, Jean-Baptsite Olivier, del 1766, che compirà non poche imprese con il germano. Ma importante sarà anche il contributo scientifico che verrà fornito da Genevieve Labrosse, alunna di Andrè-Jacques prima e poi moglie, che il 12 ottobre 1799, paracadutandosi da 900 metri di quota, farà registrare il primato di lancio in gonnella. Ciò dopo essere già stata tra le pioniere del volo in pallone, con la prova del 10 novembre 1798.