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23 giugno
Oggi, ma nel 1827, a Le Gras, in Francia, Joseph Nicéphore Niépce, transalpino di 62 anni, realizzava quella che verrà considerata la prima ripresa fotografica in assoluto, intitolata “Vista dalla finestra a Le Gras”.
Lo scatto (nella foto, particolare, l'originale, conservato nell' Harry Ransom Center dell'università del Texas, a Austin, dopo essere stata recuperata e donata da Helmut Gernsheim, nel 1952), ritraente lo scarno panorama visibile dal suo studio artistico, era in bianco e nero e dai contorni poco nitidi per l’inadeguatezza della messa a fuoco. Tra le ipotesi, quella prima prova verrà datata 9 febbraio 1826. Per la precisione si trattava di una eliografia, tecnica inventata dallo stesso Niépce utilizzando il bitume di Giudea, sorta di asfalto solubile all’olio di lavanda, che induriva qualora esposto alla luce solare. La sostanza era cosparsa su una lastra di peltro. Il proposito di impiegare il già menzionato bitume di Giudea, costituito dal derivato dalla raffinazione del greggio, standolio ovvero olio cotto polimerizzato, argilla ed essenza di trementina, gli era balenato in mente già dal 1796, quando era di stanza a Cagliari, in Sardegna, durante la militanza come rivoluzionario, prima di assumere il ruolo di amministratore del dipartimento di Nizza. Al principio aveva iniziato a studiare, in terra sarda, la stampa calcografica.
Nello stesso 1827, Niépce, conoscerà, a Parigi, Louis Daguerre, con il quale avrebbe dovuto sviluppare i suoi studi in ambito fotografico, ma che saranno invece portati avanti solo da Daguerre, a causa della morte di Niépce, che avverrà, il 5 luglio 1833, a Saint-Loup-de-Varennes. Sei anni dopo la dipartita terrena di Niépce, nel 1839, Daguerre ufficializzerà la nascita della dagherrotipia, tratta dall’idea di Niépce e portata avanti anche grazie alla collaborazione del figlio del defunto, Isidore Niépce. Tutta la vicenda verrà ricostruita nelle 176 pagine del volume scritto da Giovanna Bertelli, intitolato “Foto-grafia. L’invenzione di Nicéphore Niépce. 23 giugno 1827.”, che sarà pubblicato da Bolis edizioni, di Azzano San Paolo, in provincia di Bergamo, nel 2021.