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24 giugno
Oggi, ma nel 1818, a Napoli, nel regno delle due Sicilie, veniva varato il Ferdinando I, una goletta realizzata nel cantiere di Stanislao Filosa, situato al Ponte di Vigliena, per 5.780 ducati. Era il primo mezzo a vapore a navigare nel Mediterraneo.
La nave (nella foto, particolare, nel dipinto ad olio intitolato "Real Ferdinando I", del 1828, del napoletano Salvatore Fergola, reputato uno degli esponenti più significativi della scuola di Posillipo, conservato nel museo di San Martino a Napoli) dedicata al re partenopeo Ferdinando I di Borbone, era lunga 38,8 metri e larga 6,15. Era dotata di un apparato propulsore da 45 Hp e spinta da due ruote laterali a pale. Queste ultime erano lunghe 1,20 metri e larghe 40 centimetri. La nave aveva due alberi con il fumaiolo centrale sostenuto da tiranti che, insieme alle due caldaie a vapore lunghe 6 metri ciascuna, incuteva gran timore ai passeggeri, impreparati a quella tecnologia, che credevano sempre che a bordo fosse scoppiato un incendio. Il personale marittimo della zona, invece, guardava mal volentieri alla novità poiché temeva di essere rimpiazzato dal nuovo ritrovato della tecnica. A poppa vi erano 16 cabine allestite per i passeggeri cosiddetti distinti e a prua, invece, vi era una sala comune, con 50 posti a sedere, riservata ai cittadini ordinari. Sul ponte, invece, vi era spazio per accogliere 3 carrozze. Per la sua curiosa conformazione e per la ciminiera molto alta era soprannominata Serpentone, come a dare l'idea di una sorta di strano drago sbuffante.
La prova in mare, avvenuta nel golfo di Napoli quel 24 giugno 1818, veniva affidata al comando dell’alfiere di vascello della regia Marina del regno delle due Sicilie Giuseppe Libetta. Il vero e proprio viaggio inaugurale, invece, che sarà alla volta di Genova e di Marsiglia, verrà effettuato, con 3 passeggeri e 11 persone d'equipaggio, il 27 settembre successivo, data di partenza, con l'arrivo nel primo porto intermedio, quello di Livorno, il 5 ottobre. L'intrapresa commerciale per la realizzazione della Ferdinando I, che si chiamava "Compagnia privilegiata per l'introduzione della navigazione a vapore nel regno delle due Sicilie" e aveva sede al numero civico 32 del vico Concezione a Toledo, era nata dall'intuizione del mercante francese Pierre Andriel. Quest'ultimo, nativo di Montepellier, interessato ai progressi scientifici nella navigazione a vapore, nel 1816, aveva deciso di spostarsi nel capoluogo campano per tentare l’avventura imprenditoriale in quel settore. Sotto il Vesuvio aveva ritrovato il suo amico Adolphe Wolf. Insieme avevano fondato la società che, il 17 gennaio 1817, aveva ottenuto dal sovrano la privativa, valida per 15 anni, per l’avvio della sperimentazione della navigazione a vapore.
Alla società di Andriel si erano associati, come sostenitori dell'ambizioso progetto, il primo ministro Luigi de’ Medici dei principi di Ottajano e Carlo Filangieri, principe di Satriano, ufficiale di carriera dell'esercito e già aiutante di campo di Giacchino Murat. In America, nel 1807, Robert Fulton aveva costruito, grazie ai finanziamenti di Robert Livinston, quello ritenuto il primo battello a vapore del mondo, il Clermont, della compagnia North River Steamboat, a bordo del quale aveva affrontato il viaggio da New York ad Albany, sul fiume Hudson, diretto dal capitano Andrew Brink. Andriel aveva ripreso proprio gli studi e le applicazioni pratiche dell'ingegner Fulton, che a sua volta aveva testato l'apparato motore a vapore perfezionato dall'ingegnere scozzese James Watt nel 1782, ma in Francia non aveva trovato sostenitori per le sue ambiziose proposte.