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26 MAGGIO

Oggi, ma nel 1971, a Filicudi, nell’arcipelago delle Isole Eolie, nel comune di Lipari, in provincia di Messina, in piazza Giuseppe Mazzini, sede del municipio, scoppiava la prima rivolta dei residenti contro la decisione da parte del governo centrale, presieduto dal democristiano Emilio Colombo, di inviare in soggiorno obbligato 15 presunti boss mafiosi. Gli ospiti indesiderati, tra i quali vi erano John Bonventre, Gaetano Badalamenti, con il figlio Vito, Giacomo Coppola, Vincenzo Ragona, arrivavano da Messina a bordo dell’aliscafo “Freccia del Peloro”. La loro permanenza avrebbe danneggiato pesantemente il turismo che costituiva una voce fondamentale dell’economia locale. In accordo con il sindaco Francesco “Checchino” Vitale e del parroco Vincenzo Santospirito (nella foto, particolare, il corteo), a manifestare erano 250 cittadini prima dell’esodo, per lasciare il territorio insulare solo ai padrini e alle forze dell’ordine. Tra le minacce paventate dalla popolazione, c’era quella di disertare le urne per le consultazioni elettorali. Dopo un mese di agitazioni verranno spostati all’Asinara, in Sardegna, nella colonia penale, nel comune di Porto Torres, in quel di Sassari. Tutta la vicenda verrà rievocata nel volume scritto da Giuseppe La Greca, intitolato “Le giornate di Filicudi”, che verrà pubblicato dalle edizioni del Centro studi eoliano, di Lipari, nel 2011, in occasione del 40° anniversario dell’agitazione.