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27 febbraio

27 Febbraio 2025

Oggi, ma nel 1994, a Lillehammer, in Norvegia, si concludeva l’edizione numero XVII dei giochi a cinque cerchi con Manuela Di Centa, fondista azzurra già in forza al prestigioso gruppo sportivo Fior di Roccia di Milano, che chiudeva con cinque medaglie, una per ogni gara prevista nel programma della disciplina, e con la nomina quale atleta più titolata in assoluto della competizione promossa dal Comitato internazionale olimpico.

La Di Centa (nella foto, particolare, immortalata proprio durante l’esultanza post trionfo), di Paluzza, in quel di Udine, classe 1963, in nazionale dal 1980, era al suo primo oro alle Olimpiadi invernali, che tra l'altro, per la prima volta in assoluto, si svolgevano non in abbinamento a quelle estive e quindi a soli due anni di distanza dalle precedenti.

"Manu", come la chiamavano gli estimatori, complessivamente totalizzerà cinque partecipazioni al massimo evento sportivo globale, ovvero: Sarajevo 1984, Calgary 1988, Albertville 1992, dove aveva ottenuto il bronzo nella staffetta, quindi le già menzionate Olimpiadi norvegesi, e a seguire Nagano 1998, dove salirà sul gradino più basso del podio ancora nella staffetta.

E quello sarà l’ultimo appuntamento della sua luminosa carriera. Percorso tutto in salita che si concluderà col ritiro dall’agonismo proprio in quell’anno. Nel dettaglio a Lillehammer si era classificata: seconda sia nella 5 chilometri che nell’inseguimento, prima nella 15 e nella 30, terza nella staffetta disputata con Stefania Belmondo, Bice Vanzetta e Gabriella Paruzzi.

E proprio quel 27 febbraio, nello stadio di Birkebeineren, metteva al collo la medaglia del metallo più prezioso nella prova femminile ritenuta più da fachiri, la 30 chilometri. Le vittorie erano contraddistinte dalla fatica e dalla tenacia, anche nel lottare, con la tecnica e fino allo spasmo muscolare, per scalzare soprattutto la rivale russa Ljubov’ Egorova, ma anche la connazionale tricolore Stefania Belmondo, altra fortissima paladina degli sci sottili.

Il quotidiano “Gazzetta dello sport” proclamerà la Di Centa atleta dell’anno proprio in quel 1994, per i meriti raggiunti che includeranno la vittoria della Coppa del mondo generale, che avverrà il 20 marzo successivo, a Thunder Bay, in Canada, soffiando il titolo alla già citata Egorova, campionessa iridata in carica.