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28 settembre
Oggi, ma nel 1877, a Parma, al civico 252 di strada Vittorio Emanuele, futura via della Repubblica, in casa del fornaio Isidoro Cobianchi, Pietro Barilla senior avviava la bottega di rivendita di pane e pasta con annesso forno (nella foto, uno scorcio della via con il primo punto di lavorazione e cottura) dando vita alla storia aziendale della Barilla che diverrà un marchio tricolore di generi alimentari, non solo pasta, conosciuto e apprezzato nel mondo.
Anche se bisogna precisare che a livello nazionale il marchio più datato per un pastificio di rilievo era Agnesi, fondato a Pontedassio, in provincia di Imperia, nel 1824, da Paolo Battista Agnesi, proprietario di un mulino, che produceva pasta direttamente dopo la macinazione del grano. In Abruzzo, De Cecco, destinato ad imporre il proprio marchio non solo nel Belpaese, nascerà, a Fara San Martino, in provincia di Chieti, nel 1886, grazie a Filippo Giovanni De Cecco, già figlio di mugnaio che a sua volta aveva rilevato il molino paterno. La fissazione di Pietro Barilla senior, infatti, era quella di passare dalla produzione artigianale a quella su larga scala in modo da poter ampliare il proprio raggio d’azione sul territorio nazionale. Il fondatore, di Parma, classe 1845, era discendente di una famiglia di panettieri, risalente al 1553 con Ovidius de Barillorum individuato come capostipite dell’attività.
Nel 1891 verrà effettuato il primo tentativo di ampliamento della bottega, ma senza successo. Pietro Barilla senior dovrà attendere il 1894 per riprovarci, riuscendo nell’intrapresa commerciale. Nel 1908 verrà costruito, in zona Barriera Vittorio Emanuele, che poi diverrà viale Barilla, il primo capannone dotato di moderno forno industriale a cottura continua, della ditta tedesca Werner & Pfleiderer di Stoccarda, all’interno del quale, nel 1910, verrà trasferita l’intera fabbrica. Vi lavoreranno 80 persone, impegnate a sfornare 2 tonnellate di pane e 8 di pasta al giorno. Nello stesso anno, lo scultore parmigiano Emilio Trombara, del 1875, ideerà il primo marchio per promuovere la pasta Barilla: il garzone operaio intento a rompere e versare un gigantesco uovo nella madia piena di semola di grano duro. Che verrà disegnato dal decoratore Ettore Vernizzi, di Parma, del 1880.
Dal 1912, con la morte di Pietro senior, le redini aziendali passeranno ai figli Riccardo, del 1880, e Gualtiero, del 1881. Ma poiché il minore dei due fratelli passerà a miglior vita nel 1919, il peso dell’azienda, ormai avviata a realtà industriale in espansione, ricadrà tutto sul primogenito.