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29 AGOSTO

Oggi, ma nel 1959, in tutta Italia, “Il tuo bacio è come un rock” del cantautore milanese Adriano Celentano, di 21 anni, era in vetta alla classifica nazionale dei singoli. E vi rimarrà per cinque settimane, fino al 3 ottobre successivo, quando sarà spodestato da “Arrivederci”, di Marino Barreto junior. “Il tuo bacio è come un rock” era il pezzo col quale “il molleggiato” aveva conquistato il primo posto nel Festival adriatico della canzone di Ancona, il 13 luglio precedente. Il testo era di Piero Vivarelli e Lucio Fulci, la musica era stata composta da Ezio Leoni, che aveva curato anche l’arrangiamento. Il vinile era stato pubblicato dall’etichetta discografica meneghina Jolly di Walter Guertler. C’era anche la partecipazione di Giorgio Gaber, alla chitarra acustica, che suonava per l’ultima volta prima di dedicarsi al duo canoro con Enzo Jannacci, in “I due corsari”. “Il tuo bacio e come un rock” (nella foto, particolare, la copertina del disco), rimarrà uno dei successi più importanti della carriera del capo del “Clan”. Nel b-side c’era poi la traccia “I ragazzi del juke box”, che sarà anche il titolo del film musicarello, in bianco e nero, che arriverà nelle sale cinematografiche nello stesso 1959, sempre con Celentano come protagonista, per la regia di Fulci, con anche: Mario Carotenuto, Betty Curtis, Tony Dallara e Fred Buscaglione, quali attori. Pellicola che, nella colonna sonora, conterrà pure “Il mio bacio e come un rock”. Quest’ultimo tormentone di fine estate, il 31 dicembre successivo, chiuderà la chart tricolore dei 45 giri in undicesima posizione, quando a guidare la selezione ci sarà il già menzionato “Arrivederci”, e prima del decimo gradino, assegnato a “Io”, di Domenico Modugno, non ci saranno canzoni di autori del Belpaese