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29 ottobre

Oggi, ma nel 1979, in tutta Italia, veniva pubblicato dall’etichetta discografica romana Rca, l’album “Viva l’Italia”, del cantautore capitolino Francesco De Gregori, di 28 anni: settima raccolta incisa in studio. Usciva a breve distanza dal live “Banana Republic”, del 28 luglio precedente, sempre per Rca, registrazione del tour realizzato insieme a Lucio Dalla negli stadi del Belpaese, proprio quell’estate. Il tour toccò tra l’altro anche l’Adriatico di Pescara, il 17 luglio, non ancora intitolato alla memoria dell’olimpionico degli ostacoli, Giovanni Cornacchia.

“Viva l’Italia” (nella foto, particolare, al copertina del disco, opera di Francesco Logoluso, già storico art director della casa discografica fondata nel 1949), come brano, era quindi già stato interpretato a due voci con l’artista bolognese, mentre adesso era proposto nella versione esclusivamente degregoriana. Era un pezzo estremamente politico, non solo patriottico, benché la connotazione a sinistra del "Principe" fosse arcinota, nonostante le contestazioni popolari di non essere “abbastanza rosso”. Il 4 marzo 1980, a Torino, al Palasport, durante il ciclo di concerti promozionali del 33 giri, De Gregori canterà nuovamente “Viva l’Italia” con l’autore di “4 marzo 1943”, verosimilmente a sorpresa, che spunterà fuori da un baule, posizionato sul palco, proprio il giorno del 37° compleanno di Dalla, non a caso, nella prima capitale dell’Italia unificata, a ribadire “Viva l’Italia tutta intera”.

D’altra parte lo stesso fuoriclasse emilano aveva partecipato proprio alla lavorazione del vinile. La traccia “Viva l’Italia” raggiungerà la quarta posizione della classifica tricolore dei singoli e non andrà oltre e, il 31 dicembre successivo, chiuderà la chart al 32° posto.