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30 dicembre

Oggi, ma nel 1943, a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, in contrada Santa Cecilia, i tedeschi fucilavano, per rappresaglia, 20 civili. L’azione era in risposta alla soppressione, mediante accoltellamento, del caporalmaggiore Ulrich Klawunn, di 19 anni, appartenente alla terza compagnia del Fallschirm-Panzer-Jäger Abteilung 1.

Era stato ammazzato dal padre di Carmela Gattone, di 16 anni, che Klawunn aveva cercato di stuprare. Il rituale punitivo operato dai militari di Adolf Hitler avveniva, dopo il rastrellamento. Per 11 malcapitati la fine terrena arrivava nel vallone limitrofo a Villa Perenich, sede del comando nazista di zona. Per i restanti 9, la morte giungeva in casa Calvi. A sparare al secondo gruppo era il maresciallo Ehlers Arnold, di 26 anni.

Sarà il commissario prefettizio Domenico De Monte a provvedere alla riesumazione dei corpi, che avverrà il 9 agosto del 1944, per garantire la cerimonia funebre, che si terrà nella chiesa di Sant'Antonio. Le vittime (nella foto, particolare, la lapide commemorativa, apposta dall’amministrazione municipale, il 30 dicembre 1975) erano: Giuseppe De Medio, di 65 anni, il più grande d’età dei giustiziati, ebanista; Pietro De Medio, di 32, di Francavilla al Mare, meccanico; Antonio Di Franco, di 20, di Augusta, medico, sottotenente di fanteria dell'esercito, sbandato dopo l’armistizio dell’8 settembre di quell’anno; Antonio Di Meo, di 35, aviere sbandato; Roberto Ferraiolo, di 47, agricoltore; Dionino Galasso, di 18, mezzadro; Sebastiano Germano, di 41, procuratore dell'Ufficio del registro; Ugo Iacone, di 20, manovale; Leandro Leonzio, di 23, esercente, già militare di fanteria sbandato; Pietro Leonzio, di 22, meccanico, già arruolato nella Marina e sbandato; Giuseppe Matricardi, di 34, agricoltore; Rocco Matricardi, di 16, il più giovane dei morti; Arturo Meschini, di 20, già arruolato nell’Aeronautica e  sbandato; Ippolito Pantaleone, di 32, agricoltore; Mario Rapini, di 17, commerciante; Michele Sciulli, di 18, studente; Pasquale Verzella, di 41, militare di fanteria sbandato; Armando Vichi, di 45, sottoufficiale di Marina sbandato; Raffaele Zuccarini, di 35, contadino; Giovanni Zulli, di 43, carabiniere in servizio a Pineto. A questi defunti si aggiungerà Giacomo Palazzo, procuratore del Registro, che lavorava con Germano. Scampato all’eccidio del 30 dicembre, il 2 gennaio verrà ritrovato, nei campi, decapitato e con le dita mozzate.