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30 ottobre

Oggi, ma nel 2014, a Goro, in provincia di Ferrara, il quotidiano “Il Resto del Carlino” riportava la notizia della mobilitazione cittadina, prevista per il 16 novembre successivo, con fiaccolata delle 17.30 che partirà dal giardino pubblico intitolato proprio alla memoria del malcapitato ragazzo, volta a scoprire la reale identità dell’assassino di Vilfrido Luciano Branchi, detto “Willy”, 26 anni dopo l’omicidio. Il giovane, definito dai media “con deficit cognitivi”, era stato fatto fuori, con una pistola del modello abitualmente utilizzato per abbattere il bestiame nei mattatoi, nel medesimo centro, nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1988, quando era appena maggiorenne.

Fondamentalmente la manifestazione (nella foto, particolare, una donna del posto intenta ad affiggere sulla vetrina di un esercizio commerciale la locandina dell’iniziativa di sensibilizzazione pro Willy, con tanto di riferimento telefonico anche di Luca Branchi, fratello della vittima, e garanzia di anonimato che verrà riservata agli eventuali informatori) chiuderà ai goresi solidarietà per vincere il muro di omertà e tentare di trascinare dietro le sbarre il killer di Willy. Inizialmente era stato ritenuto quale presunto colpevole Valeriano Forzati, già noto per le malefatte pregresse, come la mattanza da quattro vittime, freddate a colpi di mitraglietta, effettuata nel night club locale “Laguna blu”, del 2 febbraio 1989, e la conseguente fuga in Argentina. Ma poi i riflettori puntati su di lui dai rappresentanti delle forze dell’ordine e dagli esponenti della magistratura si erano spenti: senza portare ad un risultato concreto in termini processuali. E il cold case era rimasto tale, senza un colpevole assicurato alla giustizia.

Tra le ipotesi legate al rinnovato interesse per il giallo vi sarebbe quella del risvolto di un delitto legato anche a presunti festini per soli uomini con coinvolgimenti di tipo sessuale caratterizzati da abusi e violenze su persone del circondario sotto i 18 anni. La vicenda sarà anche raccontata nel volume, che verrà scritto a quattro mani da Giacomo Battara e Nicola Bianchi, che sarà intitolato “Storia di Willy e di Valeriano Forzati, presunto colpevole”, che sarà pubblicato dalla casa editrice bolognese Minerva, nel 2015.